E’ stata scoperta una nuova tecnica chirurgica che consente di asportare la tiroide senza lasciare cicatrici visibili sulla pelle. Una scoperta sensazionale che offre dei vantaggi non da poco, a partire da un decorso operatorio molto più rapido per via dall’assenza di complicanze della ferita chirurgica, oltre che ovviamente al fattore estetico di non avere tagli sulla gola.
Il dottor Andrea Casaril, il responsabile del servizio di EndocrinoChirurgia dell’Ospedale di Peschiera del Garda, è tra i principali pionieri al mondo di questa tecnica innovativa. In cosa consiste? Attraverso l’intervento di sottili strumenti endoscopici si crea un accesso all’interno della bocca nella zona dove il labbro inferiore si congiunge con la gengiva.
Successivamente, viene praticata un’incisione minima per introdurre un sottile endoscopio attraverso la pelle del mento e del collo. Utilizzando strumenti chirurgici miniaturizzati controllati da una telecamera, è possibile accedere alla tiroide e preservare il nervo laringeo, responsabile dell’innervazione delle corde vocali, e le paratiroidi, che regolano i livelli di calcio nel sangue.
La sutura all’interno del labbro causa solo lievi fastidi e dopo una settimana è completamente rimarginata. Ciò che sorprende è che i pazienti non sperimentano dolore post-operatorio, ma solo un gonfiore fisiologico e temporaneo.
Il nuovo metodo, chiamato Toetva, ha origine in Thailandia, dove per motivi religiosi si tende a non fare incisioni sul collo. Attualmente, solo 25 centri in tutto il mondo lo applicano, tra cui due negli Stati Uniti, due in Italia e oltre una decina in Asia. Ad oggi vi sono solo 25 centri al mondo che applicano questa tecnica, tra cui sei negli USA, cinque in Italia ed oltre una decina in Asia.