Chiede prestazioni sessuali alla figlia 11enne in cambio di giochi: papà orco viene scoperto (2 / 2)

I fatti risalgono allo scorso venerdì e si sono verificati in un appartamento spagnolo, precisamente a Torrevieja. La città è stata sconvolta da una notizia che, in men che non si dica, dalle testate locali, si è diffusa su quelle nazionali. Ci troviamo dinnanzi ad un reato commesso tra le mura domestiche; quelle che riteniamo sicure, in cui dover trovare protezione.

Abbiamo sempre immaginato che la nostra casa sia la più sicura, una sorta di riccio in cui rinchiudersi per stare alla larga dalla cattiveria del mondo. Questa è la concezione idilliaca, mentre la realtà è un’altra. Ma veniamo alla notizia: una bimba di 11 anni, mentre la mamma è uscita per andare a fare la spesa, è rimasta in casa col padre.

Stava giocando ad un videogioco al computer quando, ad un tratto, per proseguire, si è resa conto che le servivano degli spiccioli. Come riportato dal quotidiano ABC, la minore si è rivolta al papà, chiedendole dei soldi per continuare a giocare. Non poteva certo aspettarsi quello che da lì a poco sarebbe accaduto. Il padre orco ha colto al balzo l’occasione che gli si è presentata davanti e ha costretto la figlia ad eseguire delle prestazioni sessuali.

Al termine delle stesse, lui l’avrebbe ricompensata, dandole i soldi per proseguire con il videogioco. L’uomo, un 43enne, ha abusato della figlia 11enne. Un abuso avvenuto tra le mura domestiche, approfittando  del fatto di essere rimasto solo con lei. Quando la madre della vittima, ignara di tutto, è rientrata a casa, la figlioletta è corsa a raccontarle tutto, forse neppure riuscendo a percepire quanto le fosse accaduto, data la sua tenera età e  la fragilità  di cui l’orco ha approfittato.

La donna, in preda alla disperazione, incredula, sconvolta, si è recata immediatamente presso il commissariato di polizia per sporgere denuncia contro il marito. Il 43enne è finito in manette, ma è rimasto in cella solo per una notte, presso la caserma della Guardia Civile. La polizia giudiziaria ha condotto le procedure per il giudizio davanti al tribunale, per poi rimettere temporaneamente in libertà l’aguzzino, senza alcuna misura cautelare a suo carico in attesa di ricevere il giudizio.  Una notizia del genere ha creato enormi polemiche  sui social. In tanti si chiedono come mai non sia ancora a marcire  in cella.