Chiavetta Usb conficcata nel muro? Ecco cosa significa (2 / 2)

In molti si chiedono a cosa serva una chiavetta USB  conficcata nel cemento. L’idea può sembrare assurda ma ovviamente  ha un significato ben preciso, dal momento che è sufficiente una piccola quantità di cemento a presa rapida per poter dar vita ad un nuovo social network. Voi lo sapevate che del semplice cemento, di quello che utilizziamo per sigillare dei buchetti  in casa o sull’asfalto, servisse anche a questo?

Ebbene, si parla di  Dead Drops, questo è il suo nome in inglese e, più nello specifico,  gli addetti ai lavori parlano di  una rete di condivisione di file peer to peer, completamente anonima e offline in spazi pubblici. La curiosità è tanta da parte degli utenti, specie in quelli più  appassionati del settore, alla ricerca di news,  che si chiedono, giustamente, attraverso quali modalità è possibile fruirne.

Le chiavette USB vengono inserite nei muri, edifici e marciapiedi e sono accessibili a chiunque, per cui se di passaggio, mentre camminate, ne notate una conficcata nel muro, dovete semplicemente utilizzarla per caricare  file e documenti su di essa. Il bello è che è potete farlo senza wi-fi, oppure non dovete stranirvi  se capita di  imbattervi in qualcuno che sta collegando  il laptop a un muro, a una casa o a un palo,   iniziando così a condividere contenuti con la comunità.

Un ottimo modo  per socializzare, attraverso l’ausilio di una chiavetta, che viene inserita in un muro e fissata con cemento a presa rapida. Inizialmente vi troverete con una chiavetta vuota, contenente solo il file README.txt che spiega come accedere al progetto passo passo. Il nome è davvero curioso e viene preso dal mondo dello spionaggio, così come curiosa è la modalità di collocamento in un muro, peraltro non sempre facilmente individuabile, in quanto è piccolissima, sfuggendo all’occhio dei meno attenti.  .

Se siete italiani, proprio come me, potete usufruire di questo servizio a Roma, dove abbiamo 14 device nei pressi di vari plessi universitari e a Milano, con 11 device. L’ideatore di questo interessantissimo progetto è  l’artista tedesco Aram Bartholl ,  che da ormai più di un decennio, ha iniziato a inserire nei muri di alcune città delle porte Usb da cui scaricare contenuti anonimi, come foto, brani musicali, testi e video.  Tutto è partito nel 2010 da New York, dove l’artista ha installato le prime cinque porte USBe da allora lo spazio di condivisione digitale si sta espandendo sempre più.