Chiara Poggi ha risposto al telefono ma era già morta: la scoperta dai tabulati (2 / 2)

Le nuove indagini, avviate dalla Procura di Pa13 agosto 2007, il via,  comprendono l’esame dei tabulati telefonici di Chiara Poggi ed è emerso che il cellulare della 26enne, un Nokia,  proprio il giorno in cui è stata uccisa, ha registrato due chiamate, rispettivamente alle 9.44 e alle 10.17, effettuate da Alberto Stasi che voleva darle il buongiorno.

La Cassazione ha stabilito che la 26enne è  deceduta  tra le 9.12 e le 9.35, per cui lei non risponde. Sul suo cellulare, però, arrivano altre  quattro  chiamate con intervalli di circa mezz’ora l’una dall’altra: alle 11.38,12.46, 13.27 e 13.30.

Si tratta di chiamate anonime che si supponeva siano partite da un’agenzia di viaggi di Milano,  ma il 13 agosto era chiusa.  Quando Alberto Stasi è stato assolto in primo grado, il  gup Vitelli  a ritenuto che molto probabilmente provenissero «dall’utenza fissa dell’abitazione di Alberto Stasi».

 

Il giudice scrive che: «La disabilitazione permanente della visualizzazione del numero chiamante è risultata presente solo per l’utenza fissa relativa all’abitazione di Stasi Alberto e per l’agenzia viaggi, quel giorno chiusa per ferie», aggiungendo che questo grado di alta probabilità, «diventa ragionevole certezza se questi dati vengono combinati con l’attività compiuta da Alberto Stasi quella mattina sul proprio personal computer».

Il gup , circa la telefonata delle 13.27 dall’utenza di casa Stasi alla villetta dei Poggi, ritiene che non sia stata a vuoto ma  che c’è stata una risposta di 12 secondi. Vitelli ha  chiosato:  «Non è possibile sapere tecnicamente (come argomentato dal collegio peritale tecnico/informatico) se la risposta sia stata data dal sistema antifurto installato presso l’abitazione dei Poggi o da un terzo non meglio identificato presente a quell’ora presso l’abitazione». Che un individuo sconosciuto sia stato presente sulla scena del delitto quattro ore dopo il delitto?