Chiara Poggi, c’è la svolta: "4000 accessi, ecco il movente del delitto" (2 / 2)

L’inchiesta sul delitto di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco nel 2007, torna al centro dell’attenzione giudiziaria con un incidente probatorio che rischia di riscrivere le certezze finora acquisite. La nuova fase dell’indagine sta portando alla luce elementi che potrebbero mettere in discussione le ricostruzioni fatte in passato, in particolare grazie a nuove analisi scientifiche su reperti e tracce biologiche.

Uno degli aspetti su cui si stanno concentrando i periti riguarda i rifiuti trovati nella casa della vittima. Si ipotizza che, nel momento in cui Chiara consumava la sua ultima colazione, non fosse sola. Secondo alcune ricostruzioni investigative, in cucina potrebbero essere state presenti fino a tre persone.

Per questo motivo, oggetti come due vasetti di yogurt, un brick di tè freddo, un piattino, un incarto di biscotti e una buccia di banana sono ora al centro di approfondite analisi. Un altro punto cruciale riguarda il computer della giovane.

Nel 2007 i carabinieri del Ris scoprirono migliaia di accessi a siti per adulti. Tuttavia, la famiglia Poggi ha sempre sostenuto che molte di quelle ricerche furono effettuate in orari in cui Chiara era al lavoro, aprendo la possibilità che il pc fosse stato usato da qualcun altro.

Gli inquirenti intendono analizzare nuovamente il computer di Chiara Poggi, dopo che nel 2007 i Ris avevano rilevato oltre 4.000 accessi a siti pornografici. Secondo i legali della famiglia Poggi, molte di queste ricerche sarebbero avvenute mentre Chiara era al lavoro, suggerendo l’uso del computer da parte di un’altra persona. Particolare attenzione è rivolta a un esame specifico, che potrebbe confermare l’elemento decisivo per la riapertura dell’indagini.