Il caso dell’impronta 33 era già emerso nel 2007, anno del delitto di Chiara Poggi ma non si potè ricondurla a nessuno in quanto non vennero trovati elementi che riportassero ad una persona in particolare mentre, ora, i consulenti dattiloscopici dei pm sono del parere che tale impronta appartenga ad Andrea Sempio.
Per la famiglia Poggi non è così , per cui vorrebbero che la questione venisse approfondita nell’incidente probatorio che riprende domani, con periti delle parti e quelli scelti dalla gip, in modo da capire, in via definitiva, se questa impronta appartiene per davvero ad Andrea o no, e se contiene d tracce biologiche o Dna.
La Procura ha detto di no, e i legali dei Poggi hanno subito controbattuto, facendo notare che i loro consulenti escludono che quell’impronta, ridotta oggi solo ad una foto, sia di Sempio. Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna che difendono gli interessi dei Poggi. hanno espresso la loro delusione per il fatto che l’impronta 33 , quella che il comunicato scritto dalla Procura lo scorso 21 maggio sulla consulenza dattiloscopica, che ha attribuito a Sempio l’impronta, non sarà approfondita nel probatorio, come si erano auspicati.
I consulenti dei Poggi sono giunti a conclusioni diametralmente opposte a quelle della procura, ossia : “La sicura estraneità dell’impronta alla dinamica omicidiaria” e “la non attribuibilità della stessa ad Andrea Sempio”. Per gli stessi consulenti, la traccia avrebbe solo 5 minuzie comparabili, non 15 come dicono gli esperti della Procura.
I legali dei Poggi hanno aggiunto: “Abbiamo pertanto ritenuto di sollecitare, quali legali delle persone offese un definitivo accertamento sul punto, con incidente probatorio, ponendo immediatamente a disposizione della Procura il contributo tecnico-scientifico fornito dai nostri consulenti”, chiosando: “Tale istanza, volta a garantire un imparziale accertamento dei fatti nell’interesse di tutti, è stata rigettata dal pubblico ministero, il quale ha ritenuto di dover sottoporre i dati tecnici in esame a una sua diretta ed esclusiva valutazione, da compiersi all’esito delle indagini in occasione dell’eventuale esercizio dell’azione penale nei confronti dell’attuale indagato”.