Il caso di Chiara Petrolini continua a suscitare enorme scalpore e raccapriccio nell’opinione pubblica italiana. La giovane studentessa di 22 anni è finita in manette con l’accusa di delitto premeditato e occultamento dei corpicini dei due neonati. Gli investigatori hanno sottolineato che i neonati sembrano essere stati nascosti per mesi, in condizioni che suggeriscono una premeditazione delle azioni.
Chiara è accusata di aver agito in maniera consapevole e pianificata. Secondo gli inquirenti, avrebbe nascosto entrambe le gravidanze alla famiglia e agli amici, evitando ogni tipo di controllo medico durante i mesi di gestazione. Gli elementi emersi suggeriscono che la giovane abbia preso misure deliberate per tenere segreto il suo stato, alimentando le ipotesi di un contesto psicologico problematico.
Gli investigatori stanno cercando di stabilire se dietro le sue azioni vi siano ragioni legate alla paura, alla vergogna o a pressioni di natura familiare o sociale. Uno degli aspetti più delicati del caso riguarda il ruolo della famiglia di Chiara. I genitori, a quanto pare, non erano a conoscenza delle gravidanze né dei gravissimi eventi che ne sono seguiti.
Le autorità stanno lavorando per costruire un quadro completo della vicenda, concentrandosi anche sul profilo psicologico di Chiara. Lo scorso 20 settembre, dopo 40 giorni dal macabro ritrovamento, il Gip ha disposto per la 22enne i domiciliari.
E’ di questi minuti l’ennesima svolta sul caso. Nell’attesa che la Cassazione decida del prossimo futuro della ragazza, Chiara Petrolini è tornata a casa. Per lei si sono aperte nuovamente le porte della villetta horror. Cosa sta succedendo? Scopriamolo nella pagina successiva.