Chiara Petrolini, la confessione della catechista (2 / 2)

Chiara Petrolini è indagata per delitto premeditato e soppressione dei due neonati. Nonostante l’ordinanza del Gip di Parma che ha disposto gli arresti domiciliari per Chiara, la Procura di Parma ha fatto appello contro questa decisione, ritenendola insufficiente.

Secondo la Procura, il penitenziario è l’unica misura adeguata, poiché non ci si può fidare dei familiari conviventi di Chiara, che non si erano accorti di nulla. La Procura ha sottolineato che i genitori non sono stati in grado di controllare ciò che accadeva in casa e pertanto non possono garantire l’efficacia degli arresti domiciliari.

Il Tribunale del Riesame di Bologna sarà chiamato a decidere sull’appello presentato dai magistrati. Intanto, proprio la sua catechista, Laura Caiulo, ad aver espresso in queste ore tristezza e incredulità per l’accaduto, descrivendo Chiara come una ragazza dolce, disponibile e apprezzata dai bambini con cui lavorava nel catechismo.

Quando ho saputo quello che era successo, ho pensato che il diavolo lavora molto. Ma se fosse possibile vorrei andare a trovarla“, ha detto la giovane ai microfoni di ‘Ore 14’ su Rai 2. Laura Caiulo ha descritto Chiara come una ragazza disponibile e gentile, decisa a intraprendere un percorso di vita dedicato ad aiutare i bambini, motivo per cui aveva scelto di studiare Scienze dell’Educazione.

Era molto amata dai bambini del catechismo e un punto di riferimento per loro. Caiulo ha anche raccontato di aver suggerito al sacerdote, don Giancarlo, di affidare a Chiara una classe, vista la sua dedizione. Anche le sue nipoti si tenevano in contatto con lei, dimostrando quanto si trovassero bene con Chiara.