Chiara Petrolini, ieri, 26 settembre, come previsto, è arrivata negli uffici del Gip del Tribunale di Parma, ieri, per il suo interrogatorio di garanzia dinnanzi al giudice per le indagini preliminari ma si è trattenuta solo un quarto d’ora. La studentessa, come noto, ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere.
Si è presentata presso la procura di Parma, con il suo legale difensore, Tria e i riflettori hanno catturato quel momento, descrivendone l’outfit. La studentessa, ai domiciliari da venerdì scorso, accusata di delitto premeditato e occultamento dei corpi dei suoi due figlioletti, indossava camicia e sneakers bianche, jeans, giacca sulle spalle.
A tutti non è sfuggito il suo gesto: la ragazza, prima di entrare, si è coperta il volto con dei fogli di giornale e c’è chi ha ravvisato in esso la voglia di nascondere l’imbarazzo per le accuse che le sono state mosse.
Il legale difensore ha dichiarato: «Chiara si è avvalsa della facoltà di non rispondere, una scelta tecnica diciamo, è ovvio che questo non significa che in un altro momento non possa rendere dichiarazioni o sottoporsi a interrogatorio. Così come ha fatto in due circostanze in precedenza, una volta presentandosi spontaneamente, una volta essendo interrogata. Io credo abbia anche fornito un contributo per nulla irrilevante per la ricostruzione dei fatti».
L’avvocato Tria ha aggiunto che la famiglia vuole che si rispetti il legittimo silenzio che tutti i suoi membri hanno scelto di mantenere. Intanto, sebbene Chiara si sia avvalsa della facoltà di non rispondere, non aggiungendo nulla in più sul caso dei neonati sepolti in giardino a Traversetolo, il suo gesto di coprirsi il volto con i fogli di giornale, non è passato inosservato, catturato dai presenti sia tramite obiettivi che tramite sguardi. E oggi si continua a parlare proprio di questo.