Chiara, la scoperta da brividi in bagno.. (2 / 2)

La scoperta di due neonati nel giardino di una casa a Vignale di Traversetolo ha scatenato un’inchiesta che continua a far emergere dettagli inquietanti. Il primo neonato è stato rinvenuto il 9 agosto ed è risultato avere un DNA compatibile con Chiara Petrolini, una 22enne indagata per omicidio volontario e occultamento dei corpicini.

La situazione si complica ulteriormente con la scoperta del secondo neonato, la cui sepoltura risalirebbe a un anno fa e che è stato trovato grazie all’attività investigativa. Negli ultimi giorni, sono emerse nuove evidenze che potrebbero chiarire ulteriormente la dinamica dei fatti. Sono state rinvenute macchie ematiche nel bagno della casa e un possibile segno di violenza sulla testa del primo neonato, nato vivo ma poi trovato senza vita.

Questi elementi sollevano interrogativi su quanto possa essere accaduto e se il decesso del piccolo sia stata il risultato di un atto deliberato o di un colpo dato durante la sepoltura. Chiara Petrolini, durante l’interrogatorio, ha dichiarato di aver pensato che il bambino fosse nato privo di vita, ma i risultati dell’autopsia sembrano contraddire questa versione. Inoltre, le indagini hanno rivelato che la giovane ha effettuato ricerche online su metodi di aborto, un dettaglio che ha spinto gli investigatori a scavare più a fondo e a riconsiderare la sua testimonianza.

In seguito a queste rivelazioni, Chiara ha confessato che entrambi i neonati erano suoi. In seguito alle ultime scoperte, la Procura sta valutando la possibilità di richiedere una nuova misura cautelare nei confronti di Chiara. Le indagini si stanno concentrando anche sulla ricerca di eventuali complici, poiché non è certo che abbia agito da sola.

Diverse persone, tra cui i genitori e alcune amiche, sono già state ascoltate dagli inquirenti, ma finora nessuno sembra aver notato nulla di sospetto. Mentre le indagini proseguono, la comunità locale rimane scioccata da questi eventi così gravi e attende ulteriori sviluppi sulla vicenda.