Cervicalgia: fattori di rischio, sintomi, diagnosi, cura e prevenzione

La cervicalgia è un disturbo molto diffuso e invalidante che può essere legato ad una molteplicità di fattori. Importante è la diagnosi per giungere al tipo di cura più adatto in base al proprio caso. La parola d'ordine resta, comunque, prevenzione.

Cervicalgia: fattori di rischio, sintomi, diagnosi, cura e prevenzione

Tra i disturbi più frequenti, fastidiosi e invalidanti del mondo occidentale, troviamo, senza ombra di dubbio, la cervicalgia ; un disturbo muscolo-scheletrico che interessa la zona del collo e puà protrarsi per un periodo variabile di tempo (la durata sarà essenziale per stabilire il suo carattere acuto o cronico).

Il disturbo colpisce il tratto cervicale della colonna vertebrale, quindi le prime 7 vertebre, dette “rachide cervicale” e la stagione calda è un periodo temuto per coloro che ne soffrono, per via degli sbalzi di temperatura, del clima torrido, dell’aria condizionata, del sudore e dei capelli spesso bagnati. 

Fattori di rischio

I fattori di rischio di una cervicalgia sono diversi e molteplici: tensioni psico-emotive, sedentarietà, mancanza di eercizio fisico, attività fisica estrema e sforzi eccessivi, soprattutto se eseguiti in ambienti freddi e umidi, postura scorretta (es. al pc, alla guida o mentre si studia), uso di cuscini non adatti, colpi di freddo o eccessiva umidità.

Il disturbo può derivare da una malocclusione dentale, un evento traumatico acuto occasionale come un colpo di frusta o un incidente sportivo,da continui micro-insulti lesivi (es. negli sport di contatto come box. rugby), lavori usuranti (es. muratore, fabbro), ma anche da un inarcamento anormale della colonna vertebrale (ipercifosi o iperlordosi), ernie cervicali o compressione di uno o più dischi intervertebrali, crescita anormale di materiale calcificato sulla superficie ossea. 

Sintomi e diagnosi 

La cervicalgia è caratterizzata da una marea di sintomi: dolore cervicale, rigidità al collo, collo scricchiolante nei movimenti, cefalea, vertigini, tendenza a perdere l’equilibrio, nausea, spossatezza, acufeni, tachicardia, disturbi uditivi e della deglutizione, debolezza agli arti superiori, formicolii. 

Se questi sintomi rendono invalidante la quotidianità, è necessario rivolgersi ad uno specialista che effettuerà la diagnosi tramite esami di indagine diagnostica e strumentale: risonanza magnetica, radiografia del rachide cervicale, tomografia computerizzata, elettromiografia per inviduare eventuali anomalie anatomiche alla radice dei nervi, potenziali evocativi somato sensoriali. A tutto ciò il medico associa una diagnosi sifferenziale, volta ad escludere altre patologie dalla sintomatologia simile. 

Cura

Se il dolore è episodico, dal punto di vista farmacologico possono essere assunti farmaci analgesici (paracetamolo, ibuprofene), in seconda battuta Fans (farmaci antingiammatori non steroidei) e, più raramente, infiltrazioni di anestetici locali e cortisone. I farmaci possono essere applicati localmente sotto forma di creme, cerotti, gel o per bocca. Se il dolore è intenso, ai farmaci summenzionati possono essere associati farrmaci miorilassanti. 

Sotto consiglio medico può essere necessario indossare un collare la cui tipologia verrà decisa dallo specialista, specie in caso di colpo di frusta. Molto diffusi i trattamenti a base di caldo-freddo, in particolare impacchi freddi per ridurre l’infiammazione e caldi, accompagnati da massaggi, per rilassare la muscolatura. I massaggi e le manipolazioni devono essere effettuate da mani esperte. Molto utili le terapie fisiche: tens, ultrasuoni, laserterapia, elettroanalgesia, massoterapia, termoterapia, agopuntura. 

Prevenzione 

Per prevenire i dolori cervicali è opportuno evitare i colpi d’aria e l’esposizione all’aria condizionata, indossando un foulard, modificare la posizione al pc, con lo schermo orizzontale alla linea degli occhi, limitare l’uso degli smartphone, eseguire ogni giorno esercizi di mobilità e allungamento muscolare.E’ consigliato sedersi dritti sulla sedia, con i piedi sul pavimento, facendo, di tanto in tanto, brevi pause per alzarsi e sgranchirsi. Attenzione al cuscino poichè in commercio ne esistono di tanti tipi, per cui va cercato quello adatto alle proprie esigenze, che protegga il collo, mantenendo la curva fisiologica in una posizione neutra (non dormendo in pancia in giù, con la testa girata verso un lato).

 Il sale caldo è uno di quei classici rimedi antichi utili per curare o alleviare la cervicalgia. Il caldo, infatti, elimina l’umidità dalla zona dolorante e può essere utilizzato persino sui bambini, avendo solo cura che il calore non sia eccessivo.E’ necessario mettere il sale a scaldare in una padella e attendere che inizi a ‘scoppiettare’. Il sale, pronto per l’uso, dovrà poi essere versato in un sacchetto di stoffa (cotone, lino, canapa o lana) che dovrà poi essere richiuso per bene in maniera tale che il sale bollente non possa uscire. A questo punto l’impacco deve essere posizionato nella zona dolorante o sul petto se si ha tosse o bronchite. Il sale caldo, lo ricordiamo, può essere riscaldato anche nel microonde o nel forno a 70°C per alcuni minuti. Gli impacchi sono riutilizzabili più volte e inoltre, se si confezionano dei cuscinetti anche esteticamente curati, possono diventare della ottime idee regalo.

 

 

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