Celine Dion, il triste annuncio della cantante sulla patologia (2 / 2)

Il 25 giugno, dunque tra pochissimi giorni, il  documentario Io sono Céline Dion  debutterà su Prime Video  e Celine Dion ha scelto di raccontarsi in un’intervista davvero profonda che riassume cosa significa convivere con una patologia così tremenda come la sua, ossia con la sindrome della persona rigida.

Ha rilasciato una toccante intervista alla NBC che, rapidamente, ha fatto il giro del web, dicendo: «Sono crampi, ma è come se fossero in una posizione in cui non puoi sbloccarli», per poi aggiungere:   «Quando ti prendono alla gola, è come se qualcuno ti stesse strangolando spingendo la laringe. Ma possono anche verificarsi nella zona addominale, nella colonna vertebrale, nelle mani».

Per via degli spasmi così forti, si è rotta le costole. Per cercare di alleviare questi sintomi così sconvolgenti, la cantante ha provato a utilizzare  alcuni medicinali,  tra cui il  diazepan, noto come Valium, non essendo però a conoscenza del fatto che avrebbe potuto stroncarla. Celine ha dichiarato che, prima di ogni sua esibizione, ne prendeva  20 milligrammi ma l’effetto spariva nel solo percorso dal backstage al camerino.

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Notando questo, ha incrementato il dosaggio fino a 90 milligrammi al giorno e, considerando che la dose raccomandata è di 10 mg, capiamo bene quanto abbia rischiato di perdere la vita.  Nel duro sfogo, rilasciato a mezzo stampa, ha aggiunto:  «All’inizio mi chiedevo perché proprio io, cosa avessi fatto, se fosse colpa mia, ma la vita non ti dà risposte». «Non sapevo cosa mi stesse succedendo. Avrei dovuto fermarmi, prendermi il tempo per capirlo»

René Angél,  suo marito, è deceduto per neoplasia alla gola nel 2016 e lei lo ha supportato sino alla fine dei suoi giorni ma come vive ora, questa fase della sua vita? La Dion ha chiosato:  «Adesso sto lavorando sodo ogni giorno, ma devo ammettere che è dura. Mi mancano tanto le esibizioni dal vivo, mi mancano le persone. Tornerò»,  ed ancora «Se non potrò più correre camminerò, se non potrò più camminare andrò a gattoni, striscerò. Ma non mi fermerò».  Parole forti, le sue, che invitano ad una doverosa riflessione e che commuovono il mondo intero.