Tra le storie più comuni rappresentate nello studio di C’è posta per te, spiccano soprattutto quelle famigliari. Annamaria, ospite a C’è posta per te nella puntata del 18 gennaio, ha tentato di ricucire il rapporto con le figlie Tatiana e Samantha, spezzato dopo anni di incomprensioni e distanze. La donna, dopo aver vissuto un matrimonio infelice durato 30 anni, decide nel 2020 di trasferirsi in Calabria per assistere la madre malata, lasciando le figlie a Milano con il padre.
La situazione familiare si complica ulteriormente con il decesso della madre di Annamaria e l’indifferenza del marito, che la costringe a prendere la decisione definitiva di non tornare. Annamaria continua a vivere in Calabria per accudire il padre malato, ma il legame con le figlie si incrina sempre più. Nonostante le chiamate quotidiane, Tatiana e Samantha iniziano a mostrarsi sempre più fredde.
Le tensioni raggiungono il culmine quando, a seguito della richiesta di separazione inoltrata da Annamaria, le figlie la accusano di averle abbandonate e di essere sparita, arrivando a interrompere ogni contatto. Anche i regali di Natale vengono rifiutati e nel gennaio 2021 il rapporto si spezza del tutto.
Nel programma, Annamaria cerca di spiegare il suo punto di vista, dichiarando di aver agito da figlia in un momento di grande difficoltà, ma mai di aver smesso di amare le sue figlie. Con tono commosso, chiede loro una nuova opportunità per ricominciare, sottolineando quanto siano importanti per lei.
Tuttavia, Tatiana e Samantha reagiscono con rabbia, accusandola di non essere stata una madre presente e di non aver cercato un dialogo, preferendo piuttosto sparire dalle loro vite. Nonostante le suppliche di Annamaria e il suo invito a riprendere il rapporto, le figlie decidono di chiudere definitivamente la busta, rifiutando ogni tentativo di riavvicinamento. La donna, visibilmente amareggiata, ribadisce però il suo amore incondizionato e lascia un messaggio di speranza, affermando che sarà sempre disponibile per loro, qualora decidessero di ricontattarla.