Caso Sara Campanella, l’annuncio del gip: "La mamma di Stefano voleva aiutarlo a fuggire" (2 / 2)

Stefano Argentino, il 27enne accusato del femminicidio di Sara Campanella, ha confessato il delitto durante l’interrogatorio di garanzia. La 22enne frequentava il corso di Tecniche di Laboratorio Biomedico e da due anni subiva le insistenze e le pressioni di Argentino, che non aveva mai accettato i suoi ripetuti rifiuti.

Durante l’interrogatorio, Argentino ha ammesso la sua responsabilità, ma ha scelto di non rivelare il movente del delitto. Il giudice per le indagini preliminari (gip) ha confermato che Argentino aveva pianificato di fuggire prima dell’arresto, e che la madre avrebbe cercato di aiutarlo a far perdere le sue tracce.

Secondo quanto emerso dalle indagini, la madre avrebbe scritto un biglietto al posto del figlio, cercando di far credere che Argentino fosse sparito per motivi di salute. Tuttavia, le verifiche condotte dalle forze dell’ordine hanno rivelato che il giovane non era alle prese con alcun problema di salute, facendo emergere il tentativo di depistaggio da parte della famiglia.

L’esame autoptico sul corpo della giovane è stata fissata per venerdì, e servirà a confermare la causa esatta del decesso. Tuttavia, le testimonianze e le indagini condotte finora suggeriscono che Sara Campanella fosse stata oggetto di una vera e propria persecuzione da parte di Argentino, che non aveva mai smesso di seguirla, nonostante i suoi numerosi tentativi di allontanarsi da lui.

Nel frattempo, le forze dell’ordine stanno continuando a raccogliere prove per chiarire ogni aspetto della vicenda. Le indagini si concentrano anche sul ruolo che la madre di Argentino abbia avuto nel tentativo di aiutare il figlio a sfuggire alle autorità. Se confermato, questo comportamento potrebbe aggravare ulteriormente la posizione dell’imputato, che, oltre all’accusa di femminicidio, potrebbe affrontare anche quella di favoreggiamento.