Caso Sara Campanella: "Argentino è stato aiutato" (2 / 2)

Stefano Argentino è il 27enne accusato del delitto di Sara Campanella. Costui in queste ore è stato portato in casa circondariale dove rimane a disposizione degli inquirenti che stanno procedendo ad interrogarlo.

Tanti e diversi i punti da chiarire, si deve ad esempio ancora trova l’oggetto con cui egli ha colpito la povera Sara, ma secondo gli inquirenti non ci sono dubbi che Stefano abbia agito in quanto i suoi sentimenti non erano corrisposti dalla ragazza.

Un comportamento che esperti del crime come la dottoressa Roberta Bruzzone hanno definito appunto narcisistico. Gli inquirenti inoltre sostengono che Argentino “si è agevolmente dato alla fuga nelle immediatezze dei fatti potendo contare sull’appoggio di soggetti terzi, in via di identificazione, per far perdere le proprie tracce” – affermano gli inquirenti.

Questo potrebbe far capire come il giovane possa aver agito anche con premeditazione. “Il grave quadro indiziario, già emerso e corroborato dalle dichiarazioni dei testi denota una pericolosità non comune, a dispetto della incensuratezza ha mostrato efferatezza nella condotta tenuta” – spiegano dalla Procura.

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“Sara non parla più, non ride più, è fredda…non c’è più colore, non c’è più la brezza del mare che tu amavi tanto, non c’è più aria… C’è solo buio e abisso” – queste le tristi parole inoltre che la mamma di Sara Campanelli ha scritto a mezzo social. Nei prossimi giorni si terranno i funerali della ragazza.

Tutta la cittadina di Noto è sconcertata dopo quanto avvenuto e quello che si chiede è solo rispetto e silenzio. Nelle prossime ore o nei prossimi giorni si potranno conoscrre eventuali dettagli.