Caso Saman Abbas, recuperati i resti nel casolare (2 / 2)

Dopo il ritrovamento dei resti, si sono subito evidenziate le prima difficoltà, relative al terreno argilloso, al luogo impervio, al tetto pericolante del casolare. Un quadro complesso, quello in cui si è operato, senza sosta, fino a quando ieri sera, domenica 27 novembre, i presunti resti Saman Abbas,  sono stati dissotterrati,  liberati dalla tomba dove  la 18enne sarebbe stata sepolta dai suoi familiari. Il movente, come summenzionato, è il rifiuto del matrimonio combinato.

Dopo un’interminabile giornata di lavoro in cui si è cercato di lavorare in sicurezza e soprattutto, senza ledere in alcun modo quei poveri resti,  dopo un anno e mezzo, il cadavere è stato dissotterrato. Il corpo è stato portato in superficie attraverso un escavatore speciale con una larga lastra, per poi caricare la salma su un furgone della Croce Verde,

Il cadavere recuperato si trova, attualmente, presso laboratorio Labanof di Milano, diretto dall’anatomopatologa Cristina Cattaneo. Non è stato affatto facile  riuscire a liberarlo dalle macerie, dalle erbacce, dal terreno argilloso, ma con la determinazione e il lavoro encomiabile dei vigili del fuoco, dei  carabinieri  e dei periti, tutto è andato per il verso giusto. Il corpo si trovava a circa un metro di profondità, in Strada Reatino di Novellara.

Cosa è accaduto nell’ultima notte di vita di Saman? Come mostrato da Chi l’ha visto? , nel corso della puntata di mercoledì sera, quel che ci rimane è ciò che le telecamere dell’azienda Bartoli hanno ripreso: Saman è con il padre Shabbar, e i due si avviano nei campi. Da quei campi la 18enne non farà più ritorno, massacrata per aver rifiutato il matrimonio combinato col cugino.

Nel corso gli scavi, sono emersi degli elementi che verranno analizzati dai Ris: un mozzicone di sigaretta, pezzi di tessuto e due bottiglie. Si tratta di oggetti importanti, in quanto potrebbero farci capire se appartengono ai 5 imputati o ad un’eventuale sesta persona che possa aver avuto un ruolo nella vicenda. Come sappiamo, l’esecutore materiale del delitto è lo zio Danish Hasnain che avrebbe indicato il luogo in cui scavare per recuperare in corpo. Forse siamo vicini ad una svolta. Il mistero riguardante a chi appartengano quei resti sarà risolto a breve.