Caso Saman Abbas, la confessione poco fa: “L’ho uccisa io” (2 / 2)

Il 30 aprile del 2021, intorno alle 11:00 di sera, Saman Abbas scrive al suo fidanzato Saqib di aver sentito la madre suggerire che l’unico modo per risolvere la situazione è quello di ucciderla. Da allora ,di questa bellissima ragazza, non si saprà ‘più nulla. Il giorno dopo, il 1 maggio 2021, Nazia e Shabbar Abbas, ritornano in Pakistan, con un biglietto acquistato solo 2 giorni prima.

Ovviamente la loro partenza, immortalata dalle telecamere di Milano Malpensa, desta molti sospetti. Il 10 maggio dello stesso anno, lo zio Danish e i due cugini di Saman, Nomanulhaq e Ikram Ljaz, entrambi indagati, vengono fermati a Imperia per un controllo. In loro compagnia, c’è anche il fratello della giovane, portato successivamente in una comunità protetta.

Il ragazzo confesserà che suo zio ha ammesso di aver ucciso Saman Abbas. Le ricerche del corpo della 18enne scattano immediatamente. Le telecamere di sicurezza del giorno 29 aprile, intorno alle 19:15, avvistano lo zio e i cugini della ragazza uscire da un magazzino per recarsi verso i campi, portandosi dietro dei badili, un secchio, una busta di plastica e un piede di porco. Il loro rientro è documentato dopo le 21:30. Cosa è accaduto in quelle due ore? Si è davvero consumata l’uccisione della ragazza che voleva vivere all’occidentale e che voleva sottrarsi ad un matrimonio combinato, fino ad essere colpita a morte in nome dell’onore e della tradizione?

Ho ucciso mia figlia”. Questo quello che Shabbar Abbas, padre di Saman, ha dichiarato, nel corso di una telefonata, fatta ad un parente in Italia, risalente all’8 giugno 2021, ossia a poco più di un mese dopo la scomparsa della ragazza, quando ormai era fuggito in Pakistan . “Per me la dignità degli altri non è più importante della mia (…) Io ho lasciato mio figlio in Italia. Ho ucciso mia figlia e sono venuto, non me ne frega nulla di nessuno”. Lo stesso familiare, sentito dai carabinieri il 25 giugno di quell’anno, ha riferito che Shabbar lo aveva chiamato per intimargli di non parlare di lui.

La terribile conversazione intercettata è agli atti del processo, che inizierà a febbraio, a carico dei parenti della 18enne scomparsa la notte del 30 aprile 2021 da Novellara, in provincia di Reggio Emilia. La Procura e i carabinieri ritengono che sia stata assassinata perché si è rifiutata di sposare un cugino in patria, volendo andarsene di casa insieme al ragazzo di cui, invece, era innamorata. Purtroppo questo non è l’unico caso così efferato. In molti ricorderanno il caso di Sama Cheema, una ragazza pakistana che venne portata dal padre con la forza in Pakistan e lì uccisa. Ma quello che fa ancora più orrore è che i giudici pakistani hanno assolto i carnefici di questa povera giovane, perché “tale atto doveva essere compiuto”.