Caso Orlandi: la verità viene a galla! "Il papa mi ha messo una mano sul braccio e mi ha detto che…" (2 / 2)

Nell’ultima puntata di “DiMartedì“, il noto talk show che affronta i temi più caldi di attualità e della vita politica italiana, si è discusso ancora una volta del controverso caso di Emanuela Orlandi. In studio sono intervenuti Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, l’avvocato della famiglia e, in collegamento da casa, Andrea Purgatori.

A suscitare grande scalpore sono state le dichiarazioni proprio del fratello Pietro, il quale ha rivelato per la prima volta il contenuto del colloquio avuto tempo fa con Papa Francesco. “Emanuela sta in cielo“- queste le parole rivolte dal Santo Padre a Pietro Orlandi, colpito nel profondo dalla breve affermazione quanto incisiva.

“In quel momento mi si è gelato il sangue. Un Papa che mi dice che mia sorella è morta… Però ho pensato che magari volesse collaborare… Mi ha messo una mano sul braccio… L’ho visto come un segnale, come dire andiamo avanti ma poi il muro si è alzato più di prima. Non c’è mai più stata la possibilità di incontrarlo. C’è proprio una chiusura da parte sua”- ha raccontato Pietro ai microfoni di Giovanni Floris, aggiungendo come non si aspettasse che a queste parole non ci sia stato un seguito concreto.

Successivamente, a dire la sua sulla questione è intervenuto il giornalista Andrea Purgatori: “Forse ha deciso Papa Francesco di riaprire l’inchiesta o comunque ha dato il suo assenso” e ha poi aggiunto “Se dopo 40 anni di silenzio si decide di aprire un’inchiesta in Vaticano, immagino che poi non si possa chiudere con un ‘non ne sappiamo nulla’, altrimenti conveniva continuare con la strategia del silenzio”.

Le parole del fratello di Emanuela Orlandi hanno colpito molto l’opinione pubblica italiana. Da anni si cercava una presa di posizione finalmente anche da parte del Vaticano, che dopo troppi anni di silenzio alla fine ha riaperto un’inchiesta. Staremo a vedere a cosa porterà e se finalmente sarà fatta luce su uno dei casi più controversi della nostra storia.