Nuovi dettagli da brividi emergono dall’interrogatorio di convalida di Alessio Tucci, il 18enne accusato del delitto di Martina Carbonaro, 14enne trovata priva di vita in un casolare abbandonato ad Afragola. Le sue parole, rilasciate alla presenza del difensore Mario Mangazzo, dipingono una scena di violenza inaudita.
Tucci ha descritto con freddezza i momenti successivi al delitto. Dopo il delitto, avrebbe gettato la maglietta macchiata di sangue, mentre i pantaloni li avrebbe portati a casa, dove la madre li avrebbe lavati “senza accorgersi delle tracce”. Quel pomeriggio, il ragazzo sarebbe persino uscito con gli amici, mostrando una inquietante normalità.
“Mi ha negato un abbraccio, si è girata. Allora ho preso un sasso e l’ho colpita più volte”, avrebbe detto il 19enne. Solo quando i carabinieri gli hanno mostrato un video incriminante, durante il primo interrogatorio, ha confessato. Intanto, per due giorni aveva finto di aiutare nelle ricerche, mentre il corpo di Martina giaceva tra i rifiuti vicino all’ex stadio Moccia, luogo che i due frequentavano.
Il sostituto procuratore Alberto Della Valle ha chiesto la custodia cautelare, sottolineando la pericolosità sociale del giovane, definito “incontenibile“. Il GIP dovrà ora valutare se confermare l’arresto, mentre Afragola fatica a comprendere tanta efferatezza.
Intanto, la famiglia di Martina cerca giustizia, mentre la città si stringe attorno a loro, incapace di dimenticare l’orrore di una triste fine che ha spezzato la vita di una ragazza giovanissima, con ancora una intera vita davanti. Quanto al killer, restano ancora molte zone d’ombra da chiarire, ma per il 19enne non potranno che aprirsi le porte del penitenziario.