Caso Martina Carbonaro, ecco cosa ha fatto Alessio subito dopo il delitto (2 / 2)

Dal decreto di fermo emesso nei confronti di Alessio Tucci, il 19enne reo confesso del delitto di Martina Carbonaro, emergono dettagli sempre più brutali e raccapriccianti. Il corpo senza vita della giovane è stato rinvenuto nella notte del 28 maggio in un casolare abbandonato vicino al campo Moccia, ad Afragola, in provincia di Napoli.

Era nascosto sotto un mobile, coperto da un materasso e da cumuli di rifiuti. Tucci, dopo il delitto, avrebbe agito con freddezza: ha disattivato il telefono della ragazza, nascostolo in un’intercapedine del rudere, e cancellato le loro conversazioni prima di abbandonare il luogo. Tornato a casa, si è sbarazzato dei vestiti indossati durante l’aggressione, cercando di eliminare ogni traccia.

Nonostante i suoi sforzi, però, gli investigatori hanno ritrovato lo smartphone esattamente dove indicato dallo stesso Tucci durante la confessione. Un dettaglio cruciale, sottolineato dal gip, è proprio la cancellazione delle chat, segno di una consapevolezza che contrasta con la sua iniziale difesa.

Secondo quanto ricostruito, Tucci avrebbe colpito Martina alla testa con una pietra, per poi continuare ad infierire mentre la 14enne era a terra. Dopo aver occultato il corpo, il ragazzo avrebbe pulito la scena, evitando di lasciare segni evidenti. A tradirlo, però, sono stati gli occhiali dimenticati sul posto, ritrovati durante un sopralluogo che ha portato alla macabra scoperta.

Nelle ore successive al delitto, aveva mantenuto un comportamento apparentemente normale, partecipando alle ricerche e rassicurando i genitori di Martina, sostenendo di non sapere dove fosse. A smontare la sua versione sono state le immagini delle telecamere di sorveglianza, che lo mostrano in compagnia della ragazza la sera della scomparsa. Le riprese confermano che i due si erano diretti insieme verso il campo Moccia, smentendo le sue dichiarazioni. Di fronte all’evidenza, il 19enne ha infine ceduto, ammettendo il delitto.