Sul caso della Resinovich come detto ci sono ancora le indagini in corso da parte degli inquirenti. Ma si avvicina un momento molto importante per quanto riguarda il caso. Il prossimo 5 giugno ci sarà infatti la prossima udienza sulla questione Resinovich, e in quella sede la Procura potrebbe esprimersi in maniera definitiva sull’ipotesi del gesto volontario.
Nonostante le indagini vadano ormai in questo senso, non è escluso che nel corso dell’udienza potrebbero essere presentati ulteriori e altri elementi fino ad ora sconosciuti che farebbero a questo punto decidere di eseguire ulteriori approfondimenti e non archiviare le indagini. Molti però danno per sicuro il verdetto dell’archiviazione.
Durante la trasmissione Quarto Grado, condotta sulle reti Mediaset da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero, si è vociferato che la sentenza vadi proprio incontro al verdetto di archiviazione, verdetto a cui come detto si oppongono da sempre lo stesso marito di Liliana e il suo presunto amante Claudio Sterpin.
Proprio costui ha fatto delle dichiarazioni molto precise circa l’attesa di questo verdetto. “Io dico che Trieste dovrebbe in qualche modo unirsi. Dovrebbero venire di loro spontanea volontà a fare un sit in. Io non posso accettare la verità com’è stata espressa“ – queste le parole di Sterpin che promette una protesta se il caso dovesse essere archiviato come gesto volontario.
“Secondo me la giustizia ha fatto il suo corso, la procura ha fatto il suo lavoro, completamente, tutto quello che doveva fare, ha analizzato tutto, ha vagliato tutte le cose possibili e immaginabili. Se viene fuori qualcosa di veramente emblematico o forte che possa dare qualche risposta, io sono pronto. Però non vado a fare queste sceneggiate“ – queste le parole del marito di Liliana, Sebastiano, durante la trasmissione Quarto Grado.
L’uomo ha fatto inoltre sapere di non essere d’accordo con l’idea del sit-in di Claudio e che non ci sarà ad una eventuale manifestazione.