Sergio, fratello di Liliana Resinovich, ha rilasciato delle dichiarazioni molto forti e spiazzanti, puntando ancora una volta il dito cognato, Sebastiano Visintin, attualmente iscritto nel registro degli indagati…. un atto che chi si sta occupando del caso Resinovich ritiene doveroso alla luce degli ultimissimi sviluppi. Proprio in merito a questo, Sergio, intervistato, davanti alle telecamere ha dichiarato: “Credo che l’indagine abbia subito un’importante accelerazione e penso che Sebastiano abbia un po’ di timore”.
Come un fiume in piena, ha aggiunto parole ancora più forti di quelle iniziali: “Lui è un pagliaccio, è un bravo pagliaccio. Spero che abbia avuto un rigurgito di dignità, forse si sta rendendo conto di cosa ha combinato o fatto combinare, e auspico che abbia il coraggio di dire cosa è successo”.
Dal suo canto, Sebastiano Visintin si è sempre professato, e continua a farlo, innocente, parlando di una doppia sofferenza con la quale deve fare i conti: quella per il decesso della moglie e quella di essere accusato, infondatamente, di averle tolto la vita.
Sergio Resinovich si è fatto un’idea ben precisa sul caso, reputando che Sebastiano sappia cosa è successo e che, nonostante i suoi appelli, tutto è stato vano. Sergio ha invitato il cognato ad avere il coraggio di dire quel che sa. Il tempo sta passando ma quello della 63enne triestina resta un giallo che gli inquirenti hanno il compito di fugare.
Non è facile mettere assieme tutti i tasselli di un puzzle, di suo, molto complesso. Non è semplice per chi indaga, non è semplice per i familiari che non si capacitano e che, giustamente, vogliono conoscere tutta la verità, sebbene nessuno possa restituire loro la dolcissima Liliana, rinvenuta priva di vita nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico triestino a gennaio 2022.