Di recente, soprattutto in seguito ai nuovi sviluppi dell’indagine, l’attenzione degli inquirenti si è concentrata sul marito, Sebastiano Visintin, ora formalmente indagato per il possibile delitto della moglie. Dopo anni di esposizione mediatica, Visintin si è ritirato in Austria con alcuni amici, interrompendo le interviste.
È sempre stato il principale sostenitore della tesi del gesto volontario, ma nuovi elementi, come il ritrovamento di un maglione giallo, dei guanti e oltre 700 utensili nella sua abitazione, hanno riacceso i sospetti. Visintin, ex fotografo in pensione con la passione per la mountain bike e i coltelli, ha raccontato di aver vissuto un matrimonio sereno con Liliana.
Tuttavia, la scoperta di un terzo incomodo nella vita della moglie lo avrebbe profondamente sconvolto. Secondo Claudio Sterpin, l’uomo con cui Liliana avrebbe avuto una relazione, la donna intendeva lasciare il marito e trasferirsi con lui. Anche online risultano ricerche legate al divorzio e all’acquisto di una nuova casa. A complicare ulteriormente il quadro, le tensioni familiari.
Visintin ha due figli da un precedente matrimonio, tra cui Piergiorgio, con cui non avrebbe più rapporti. Si è parlato di frizioni economiche legate alla richiesta di denaro da parte del figlio, ma quest’ultimo ha smentito categoricamente, affermando di non avere rapporti con Liliana da anni. Il fratello della vittima, Sergio Resinovich, ritiene che il matrimonio fosse già finito e accusa Visintin di non essere in grado di vivere da solo né economicamente né emotivamente.
Secondo lui, la scomparsa e il ritrovamento del corpo avrebbero fatto parte di un piano calcolato per sbloccare l’eredità e accedere alla pensione di reversibilità. Il caso rimane aperto, con molti interrogativi ancora irrisolti e nuovi accertamenti in corso.