Caso Liliana Resinovich, finalmente la svolta. L’autopsia era sbagliata (2 / 2)

Il caso della scomparsa e della scomparsa di Liliana Resinovich a Trieste continua ad essere avvolto dal mistero, con molti dettagli ancora da chiarire. La presenza di tracce di mesalazina nel suo corpo, una molecola comunemente impiegata in farmacia, aggiunge un nuovo elemento molto sospetto alla vicenda.

Nonostante la mesalazina non sia in grado di causare il decesso, potrebbe fornire indizi cruciali per comprendere i fatti che circondano la sua scomparsa. La mattina del 14 dicembre 2021, Liliana, conosciuta affettuosamente come Lilly, esce di casa nel quartiere San Giovanni di Trieste e non fa più ritorno. Il suo corpo viene ritrovato all’inizio di gennaio, avvolto in sacchi di plastica, in un bosco vicino a un luogo a lei caro, noto come “Il posto delle fragole“.

Le circostanze del ritrovamento e le prove raccolte sul luogo del ritrovamento, tuttavia, sollevano più domande che risposte. Gli esami autoptici e tossicologici non rivelano segni di violenza esterna, ma la presenza di mesalazina nel suo corpo solleva interrogativi sulla sua scomparsa. La teoria iniziale della Procura di Trieste, che indicava il gesto volontario come causa del decesso, viene messa in discussione.

L’autopsia iniziale non aveva riscontrato tracce di congelamento nel corpo di Liliana, il che avrebbe escluso l’ipotesi che fosse stata conservata in freezer prima del ritrovamento. Tuttavia, la scoperta di mesalazina, scambiata inizialmente per aspirina negli esami tossicologici, solleva nuove domande sulle circostanze della sua morte.

La comunità scientifica si interroga su come Liliana sia entrata in contatto con la mesalazina, considerando che non soffriva di patologie che richiedessero tale farmaco. Questo porta a ipotizzare che potrebbe aver frequentato la casa di qualcuno che utilizzava questo farmaco o che fosse stata esposta a sostanze simili in un ambiente domestico. La necessità di indagini più approfondite è evidente.

La decisione della Procura di chiedere un nuovo esame autoptico indica un cambio di prospettiva e il riconoscimento della complessità del caso. Le domande rimangono senza risposta: dove è stata Liliana durante la sua scomparsa? Chi è coinvolto? Cosa è realmente accaduto?Il mistero intorno alla scomparsa di Liliana Resinovich continua a intrigare e solleva dubbi sulla verità dei fatti. Con nuove indagini in corso, si spera che si possa finalmente fare luce su questo caso e portare giustizia per Liliana e la sua famiglia.