Caso Giulia Tramontano, la rivelazione al processo Impagnatiello (2 / 2)

Alessandro Impagnatiello, su cui pende l’accusa di volontarietà nel femminicidio della compagna Giulia Tramontano, ha inferto  37 coltellate  alla ragazza, incinta del loro bimbo,  dopo aver tentato di bruciarne il corpo, per poi inscenare  la scomparsa della povera Giulia per allontanamento volontario.  Il processo è in corso, nelle aule di giustizia di Milano.

L’udienza del processo a carico di Alessandro Impagnatiello è iniziata, dedicata alle testimonianze dei carabinieri, tra cui gli specialisti del Ris di Parma, che hanno condotto le indagini, partendo proprio dai rilievi effettuati dal Reparto Investigazioni Scientifiche, che ha analizzato l’appartamento di Senago ,in cui Impagnatiello ha tolto la vita a Giulia, incinta di sette mesi.

Sono tante le macchie ematiche evidenziate dal  luminol tra il salotto e la cucina, mentre l’arma con cui Giulia è stata colpita, era lavata e riposta nel ceppo situato sopra il  frigorifero. Nell‘appartamento di 80 metri quadrati ci sono segni di  trascinamento del corpo della povera Giulia, così come sono stati trovati dei resti di cenere, sul pianerottolo e sulle scale del condominio che conducono al garage di via Novella, oltre che su un carrellino in quanto Alessandro ha provato a bruciarla, prima di gettarla nell’intercapedine.

Col luminol sono emerse moltissime tracce ematiche sul  pavimento della sala dell’appartamento,  che Impagnatiello ha provato a cancellare con una profonda pulizia senza riuscirci. E’ certo  che ha tolto la vita a Giulia proprio nel  soggiorno dell’appartamento, quello che si è illuminato a giorno col luminol.

E non è tutto, tracce ematiche di Giulia sono state rinvenute nel baule dell‘auto di Impagnatiello,  mentre non ci sono tracce sul divano e sul tappeto. Questo, a detta dell’investigatore, perché la salma sarebbe stata coperta con un telo che non è mai stato ritrovato.  L’esperto ha aggiunto di aver repertato flaconi di ammoniaca e candeggina, sacchi di plastica e guanti, usati per pulire la scena del femminicidio e liberarsi del corpo. L’interrogatorio di Alessandro Impagnatiello avverrà in aula il  27 maggio, dopo un anno esatto dal decesso di Giulia.