Caso Emanuela Orlandi, l’intercettazione che riapre il caso (2 / 2)

Secondo Andrea Purgatori, il giornalista di Atlantide – Storie di uomini e di mondi; un programma televisivo di approfondimento culturale, in onda su LA7 dal 2002,  che questa sera, mercoledì 11 gennaio dedicherà tutta la puntata alla sparizione della ragazza, cittadina del Vaticano, nel 1983:  “”Qualunque ipotesi tutte le strade portano all’interno delle mura leonine. Potrebbero essersi sovrapposte un caso di molestie con un ricatto finanziario al vaticano e che Emanuela possa essere stata utilizzata come arma di ricatto per ottenere dei soldi che erano finiti nel crack dell’ambrosiano di Calvi che era in affari con monsignor Marcincus.I tre papi sono stati informati fino a che punto?”

A Omnibus, lo stesso giornalista e autore del programma Atlantide, ha dichiarato: “C’è qualcosa che si può dire in più rispetto a prima e che fa fare passi in avanti alle indagini, dopo le dichiarazioni del magistrato Capaldo ad Atlantide”.  Il caso della scomparsa di Emanuela Orlandi, nel corso degli anni, ha attraversato numerosi intrighi internazionali, dalla responsabilità di Cosa Nostra, a quella del Vaticano,  passando per il coinvolgimento di alti prelati, agli esponenti della banda della Magliana (in particolare di Renato De Pedis), fino al 1981, anno in cui avvenne l’attentato messo a segno da Ali Agca ai danni di papa Wojtyla.

Nel 2019, l’archiviazione del corposo fascicolo penale  da parte del Giudice unico della Santa Sede; subito impugnato dai legali della famiglia Orlandi. Ora la notizia della riapertura del caso sulla scomparsa di Emanuela Orlandi da parte della magistratura del Vaticano,  in un contesto di fortissimo clamore mediatico, legato all’audio di un sodale dell’ex boss della banda della Magliana Renato De Pedis. Si tratta di una registrazione avvenuta all’insaputa di chi stava parlando e forse proprio per questo una vera e propria confessione con nomi e cognomi.  In essa il sodale di Enrico De Pedis lancia accuse pesantissime verso il Vaticano.

Il racconto  è stato catturato da un microfono clandestino da Alessandro Ambrosini, il fondatore del blog d’inchiesta Notte Criminale e, per via delle clamorose confessioni contenute,  che vanno prese ad oggi con le pinze, potrebbe spalancare una porta nel caso di Emanuela Orlandi.  Il promotore della giustizia vaticana Alessandro Diddi  assieme alla Gendarmeria hanno deciso di riaprire le indagini su una vicenda che ha scosso la Santa Sede e le sue massime istituzioni.

Pietro Orlandi, fratello di Emanuela,  si è così espresso riguardo alla riapertura delle indagini:. “Mi colpisce la riapertura delle indagini, una riapertura improvvisa. Se è su impulso di Papa Francesco, ben venga”,  aggiungendo: “Non so se è una decisione presa dopo la recente proposta di aprire una inchiesta parlamentare. Magari potrebbe nascere una collaborazione tra Stato italiano e Vaticano, mancata per 40 anni. È chiaramente una notizia positiva e mi auguro di essere sentito dagli inquirenti”.