Elisa Claps era una studentessa appena 16enne che frequentava il liceo classico. Aveva tante speranze e tanti sogni di realizzare, tutti spezzati dall’incontro con quello che sarà il suo carnefice, Danilo Restivo. Questi era un suo amico, con il quale quella domenica del 1993 aveva un appuntamento.
Dopo la scomparsa della Claps, Danilo Restivo cercò di sfuggire alla giustizia italiana scappando in Inghilterra. Qui si rese responsabile di un altro delitto, quello della vicina di casa Heather Barnett, avvenuto il 12 novembre del 2002. In Inghilterra fu messo in manette e condannato all’ergastolo il 30 giugno del 2011.
Il colpevole fece poi i conti anche con la giustizia italiana, e il 23 ottobre 2014 la Corte di Cassazione confermò in via definitiva la condanna a 30 anni inflitta nei confronti di Restivo nei precedenti gradi di giudizio. La famiglia di Elisa Claps ha accolto con un certo disappunto il mancato ergastolo, imputando alcune colpe alla Chiesa che, a dire del legale della famiglia, “ha permesso che fossero prescritti i reati concorrenti”.
Oggi Danilo Restivo sta scontando la sua pena in Inghilterra, per effetto del cumulo tra la condanna inglese e quella italiana. Egli dovrebbe scontare circa 70 anni di reclusione e tornare in liberà intorno al 2050, all’età di 78 anni.
Il colpevole non ha mai mostrato segni di pentimento, mettendo sempre in atto numerosi tentativi di depistaggio e continuando a contestare a spada tratta le condanne ricevute. Ancora oggi Danilo Restivo si proclama innocente.