Caso Chiara Poggi, Roberta Bruzzone non ha dubbi: le sue parole (2 / 2)

Il caso di Chiara Poggi rimane avvolto nel mistero, con continui sviluppi che tengono l’opinione pubblica e le autorità in sospeso.  Le nuove rivelazioni hanno scatenato reazioni contrastanti. La famiglia Poggi ha espresso scetticismo riguardo alle recenti accuse, accusando Stasi di cercare un nuovo colpevole da additare pubblicamente.

Le indagini in corso cercheranno di fare luce su una vicenda che ha scosso profondamente l’Italia, offrendo forse finalmente risposte alle tante domande rimaste inevase per oltre due decenni.​ Le autorità hanno richiesto l’esecuzione di una serie di accertamenti tecnici nell’ambito di un incidente probatorio, avanzato alla giudice per le indagini preliminari di Pavia, Daniela Garlaschelli. Tra i reperti oggetto d’analisi, vi sono anche materiali che finora non erano mai stati esaminati, una scelta che mostra la volontà della procura di esplorare ogni possibile pista.

Roberta Bruzzone, ospite del programma Ore 14 condotto da Milo Infante, ha commentato i nuovi sviluppi, esprimendo perplessità sull’indirizzo dell’inchiesta. Secondo Bruzzone, una ricerca così vasta potrebbe indicare una mancanza di una linea investigativa solida e precisa.

Se gli inquirenti fossero più convinti della colpevolezza di Sempio, ha osservato, avrebbero probabilmente richiesto accertamenti più mirati. Un altro aspetto sottolineato dalla Bruzzone riguarda la natura dei reperti ora oggetto di analisi. Molti di questi, ha detto, non erano mai stati considerati coerenti con la dinamica dell’aggressione.

Tuttavia, Bruzzone ha indicato un dettaglio che potrebbe rivelarsi importante: la riunione di più fascicoli a carico di Sempio. Questo accorpamento potrebbe indicare l’esistenza di elementi comuni e significativi tra diverse indagini in corso. Secondo Bruzzone, l’unificazione dei fascicoli ha permesso alla procura di acquisire anche il materiale proveniente da un’altra indagine, incluso un corposo pacchetto di intercettazioni.