Sono ore di grande cordoglio in Italia per il decesso di 3 carabinieri in servizio. A perdere la vita sono il Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, il Brigadiere Capo Valerio Daprà e il Carabiniere Scelto Davide Bernardello, in servizio tra Padova e Mestre. Inutili, purtroppo, i tentativi del personale medico del 118, che non hanno potuto far altro che constatare il decesso.
Secondo le prime ricostruzioni, la deflagrazione sarebbe stata innescata deliberatamente all’apertura della porta principale. Due dei tre fratelli che occupavano la casa sono stati fermati, mentre il terzo è ancora ricercato.
Lo sgombero era stato pianificato da giorni, considerando le precedenti minacce dei fratelli, che avevano annunciato di far saltare la casa se qualcuno avesse cercato di sfrattarli. Per questo motivo erano intervenuti reparti speciali e unità esperte in operazioni ad alto rischio. Intanto sul web sta circolando una foto da brividi dell’accaduto.
Disposti ordinatamente sull’erba e delimitati dal nastro, ci sono le divise ed i caschi dei carabinieri, che, giunti sul posto con tutti i mezzi di precauzione possibile, non potevano aspettarsi un simile rischio per la propria incolumità. Secondo il comandante provinciale dei carabinieri di Verona, Claudio Papagno, l’esplosione è stata “un gesto di assoluta follia”. I tre occupanti si erano rinchiusi da mesi, trasformando la casa in una vera trappola. All’arrivo delle forze dell’ordine, il gas era già presente in abbondanza, poi la deflagrazione ha causato il crollo parziale del tetto, ferendo gravemente altri tredici operatori.
Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, ambulanze e personale medico specializzato. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha confermato la possibilità che il gas sia stato attivato intenzionalmente e ha sottolineato il rischio sempre presente nelle operazioni di sgombero di questo tipo. Le indagini sono in corso per chiarire se la deflagrazione fosse premeditata e per ricostruire con precisione la dinamica dei fatti.