
Dura lex sed lex, dicevano i latini e, effettivamente, non ci si può sottrarre a ciò che la legge ha previsto. Parliamo di una sanzione amministrativa severa che rischia di trasformare la passeggiata quotidiana col proprio cane, in un salasso economico, a causa di una normativa appena entrata in vigore.
La nuova misura impone un divieto assoluto di lasciare che gli animali da compagnia facciano i loro bisogni liquidi su determinate superfici pubbliche o private.Nello specifico, la lista delle aree off-limits include le mura perimetrali dei palazzi, le vetrine dei negozi e, naturalmente, tutti i portoni di ingresso e le saracinesche che delimitano le attività commerciali.
L’obiettivo dichiarato è ildecoro urbano, ma il messaggio per i proprietari è chiarissimo: niente passeggiata “a mani vuote”. Bisogna uscire di casa già attrezzati, perché la semplice abitudine di lasciar asciugare all’aria le urine sul marciapiede può ora trasformarsi in unastangata da centinaia di euro.

La posta in gioco è alta. Chi verrà colto in flagranza di reato non potrà cavarsela con una semplice ramanzina o una multa simbolica.L’ammontare della sanzione è stabilito con una forbice che parte da un minimo di 25 euro per le infrazioni meno gravi. Tuttavia, il tetto massimo previsto è un deterrente molto più pesante: si arriva fino a ben 500 euro, da versare immediatamente. Una cifra sufficiente a far riflettere due volte prima di lasciare che l’animale si alleggerisca incautamente. Il caso che fa da apripista arriva daSan Benedetto del Tronto, nelle Marche, in cui una nuova ordinanza del sindaco ha introdotto l’obbligo dilavare con acquaogni superficie su cui il cane ha fatto pipì.
Chi accompagna l’animale, quindi non solo il proprietario, deve portare con sé unabottiglietta o uno spruzzatore, pronto a risciacquare subito marciapiedi, muri, auto parcheggiate, vetrine e qualsiasi elemento di arredo urbano colpito dalle urine.La stessa ordinanza vieta di lasciare che il cane alzi la zampa “a ridosso diportoni d’ingresso, accessi ad abitazioni, negozi, attrezzature ludichee altri punti sensibili”. In caso di violazione, la sanzione amministrativa va da25 eurofino a500 euro,