Cane precipitato a Roma, poco fa la triste notizia (2 / 2)

Da quanto si è appreso nei momenti immediatamente successivi all’accaduto, quando il cane è precipitato dalla finestra ha purtroppo colpito la 27enne Ludovica Caprino. La ragazza vive a Losanna, in Svizzera, ma era venuta in Italia per dare alla famiglia una bella notizia.

Era incinta e aspetta un bambino. All’improvviso il cane le è piombato sopra a velocità elevata cadendo appunto dal terzo piano, precisamente da una finestra e non da un balcone come si era detto nei primi istanti dell’accaduto.

La 27enne è rimasta ferita seriamente alla testa anche e al momento non è in pericolo di vita, e anche il bambino che porta in grembo ha battito regolare e non rischia assolutamente nulla. Tanta comunque la paura per la giovane donna.

In queste ore gli inquirenti stanno cercando di capire come abbia fatto il cane a precipitare dal terzo piano: per l’animale purtroppo non vi è stato nulla da fare.

Angelina Mango esce allo scoperto con una dichiarazione social alla donna Angelina Mango esce allo scoperto con una dichiarazione social alla donna

Una delle ipotesi avanzate dai carabinieri è che il cane sia saltato per giocare con uno dei gatti di casa, che in quel momento si trovava sul cornicione. Ma poi è appunto caduto giù. Cody, questo il nome del cane, era stato adottato dalla sua padrona Emilia Mikela Pawlak dal canile della Muratella.

Emilia non si dà pace e non riesce a capire come possa essere successo tutto questo. La donna ha raccontato che nel momento in cui il cane è caduto giù era in bagno e che all’improvviso ha sentito le urla provenire dalla strada con la vicina che urlava il nome del cane. La padrona del cane ha riferito di essere pronta a prendersi tutte le responsabilità nel caso gli inquirenti dovessero accertare ciò, ma ci ha tenuto a precisare che secondo lei il cane si poteva salvare. “Io e il mio compagno non abbiamo potuto fare nulla. Lui lo avrebbe preso in braccio e portato dal medico. E invece il veterinario è arrivato dopo due ore, quando ormai era morto dopo un’agonia. Mi sentirei meglio se avessi potuto fare qualcosa”– queste le parole della signora Pawlak.