Un boato fortissimo e improvviso, perfettamente avvertito da tutta la città metropolitana di Firenze, ha seminato il panico tra i residenti, ieri mattina. La deflagrazione, verificatasi nella raffineria Eni di Calenzano, in particolare nella zona di carico delle autobotti, ha avuto un bilancio pesantissimo.
Due deceduti e 27 coinvolti non sono certo un dato di poco conto raggelando l’Italia intera che piange la dipartita di due connazionali. In queste ore, mentre si cerca di far luce sulla dinamica dei fatti, è venuto fuori chi era Vincenzo Martinelli, attraverso la stampa nazionale.
In particolare, da LaNazione.it, veniamo a sapere che l’uomo era un autista di autobotti, residente a Prato. Al momento della deflagrazione stava caricando carburante nell’area dedicata del deposito. Vincenzo, padre di due figlie, lavorava nel settore da molti anni ed era stimato per la sua professionalità.
Purtroppo per lui non c’è stato scampo ed è deceduto sul colpo, a differenza dell’altro malcapitato che è stato trasportato al Careggi, dove è spirato a causa delle gravi ustioni. La Procura, allo scopo di ricostruire l’esatta dinamica della deflagrazione e le responsabilità, ha aperto un fascicolo. Il tema della sicurezza sul lavoro è sempre più scottante, dal momento che sono in tantissimi i lavoratori che perdono la vita in barbaro modo.
Sarà compito degli inquirenti vagliare le testimonianze dei lavoratori presenti al momento della deflagrazione, e i video, accertando in che condizioni sono gli impianti e le procedure seguite durante il carico del carburante. Quella di Calenzano è solo l’ultima tragedia, in ordine di tempo, che ha scosso la nostra penisola .Si attendono ulteriori aggiornamenti che saremo pronti a fornirvi.