Calcio italiano in lutto, addio all’amato campione (2 / 2)

Il mondo del calcio e, in particolare, quello blucerchiato piange la scomparsa di Roberto Romei, ex difensore della Sampdoria, scomparso all’età di 67 anni. Nato a Genova il 1° settembre 1957, Romei era un simbolo per i tifosi doriani, che lo avevano celebrato con il celebre coro “Picchia Romei”, omaggio al suo stile di gioco ruvido ma sempre efficace.

Il suo legame con la Sampdoria andava oltre il campo: era un autentico tifoso blucerchiato, amatissimo dalla Gradinata Sud. Una carriera tra B e C con il cuore a Genova Romei è cresciuto nel settore giovanile della Sampdoria, esordendo in Serie A il 18 maggio 1975 in una sfida contro la Fiorentina.

Dopo due esperienze in prestito con Alessandria e Pistoiese, è tornato a vestire la maglia blucerchiata tra il 1978 e il 1980, disputando due stagioni in Serie B. In carriera ha poi indossato anche le maglie di Pescara, Savona e Imperia, collezionando in totale 104 presenze in Serie B e una in Serie A.

La Sampdoria ha ricordato Romei con una nota ufficiale sul proprio sito: “Terzino sinistro o all’occorrenza anche stopper, arcigno e propositivo, riuscì ad attirare le simpatie della gente. Picchia Romei, così chiamato dalla Gradinata Sud per la sua rocciosa intraprendenza. Alla famiglia le più sentite condoglianze da parte della società”.

Parole semplici ma cariche d’affetto per un giocatore che, pur non essendo una stella, ha lasciato un segno profondo. Un ricordo che testimonia quanto fosse forte il legame tra Romei e i sostenitori blucerchiati. Un simbolo di appartenenza Roberto Romei non è stato solo un calciatore della Sampdoria, ma anche un simbolo di appartenenza per i tifosi. La sua grinta, il suo attaccamento ai colori e la sua generosità in campo lo hanno reso un beniamino della tifoseria, che oggi lo piange come un figlio della Gradinata.