A riportare le cause della morte di Bruce Lee è il prestigioso Daily Mail, che ha riportato un’inchiesta recentemente pubblicata dal Clinical Kidney Journal. Da quest’inchiesta è emerso che il decesso di questa grande leggenda è legato a una massiccia ingestione di acqua. La cosa fa rabbrividire tutti i suoi fan; coloro che continuano a rivedere le sue mosse, immortalate in pellicole cinematografiche.
E fa rabbrividire soprattutto se si pensa che, per uno strano gioco del destino, l’acqua era l’elemento che Bruce citava frequentemente. Uno dei suoi motti filosofici più celebri fu il seguente “svuota la tua mente, sii senza forma. Senza forma, come l’acqua. Sii acqua, amico mio”, incitando ogni individuo ad adattarsi a qualsiasi situazione, anche le più incresciose.
Mentre all’epoca i medici stabilirono che la causa del decesso era stato un edema celebrale, nello studio emerge una possibile svolta decisiva sul giallo della morte della celebrità. Sulla base di complesse analisi forensi e vari referti medici, il protagonista di “I 3 dell’Operazione Drago” morì di iponatriemia, cioè aveva livelli troppo bassi di sodio nel sangue perché, essendo dipendente dalla marijuana, questa gli faceva bere eccessivamente e quindi i reni non funzionavano correttamente. Il fatto di non riuscire ad espellere acqua, lo ha portato a uno squilibrio in cui le cellule del suo corpo si sono gonfiate, comprese quelle del cervello.
Nell’articolo del “Clinical Kidney Journal” intitolato “Who killed Bruce Lee? The hyponatraemia hypothesis“, si legge: “Ipotizziamo che Bruce Lee sia morto per una forma specifica di disfunzione renale: l’incapacità di espellere acqua a sufficienza per mantenere l’omeostasi. Questo può portare a iponatremia, edema cerebrale e morte entro poche ore se l’eccessiva assunzione di acqua non è accompagnata dall’escrezione del liquido nelle urine”, aggiungendo: “Il fatto che siamo costituiti per il 60% da acqua – prosegue – non ci protegge dalle conseguenze potenzialmente letali di bere acqua a una velocità superiore a quella che i nostri reni possono espellere”.
Forse il giallo che avvolge la scomparsa dell’attore, simbolo dei film di arti marziali, avvenuta a Hong Kong nel luglio del 1973, è stato risolto dopo anni in cui si è supposto davvero di tutto sul suo prematuro decesso. Lo studio, pubblicato nel numero di dicembre del “Clinical Kidney Journal“, ovviamente va a distruggere tutte le supposizioni, intessute di leggenda, attorno alla morte dell’attore.