"Brò, è in coma, bene così non parla. Gli stacco i cavi" 22enne derubato resterà invalido (2 / 2)

Da quanto appreso dalla stampa nazionale il ragazzo di 22 anni colpito rimarrà invalido. I fatti sono accaduti a Milano, il 22enne era uno studente della Bocconi. Nella giornata di martedì 18 novembre, l’epilogo investigativo ha rotto la quiete.

Su mandato del Gip di Milano, gli inquirenti hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare per i responsabili dell’azione. A finire in stato di fermo sono stati cinque ragazzi, un gruppo eterogeneo per un’età che fa riflettere sulla gratuità dell’accaduto. Il gruppo era formato da tre 17enni e due giovani appena maggiorenni, di 18 anni.

Secondo la ricostruzione, la dinamica è stata assurda, partendo dalla pura prevaricazione verbale contro lo studente bocconiano. Il pestaggio e il furto dei 50 euro sono stati l’anticamera dell’ultimo, brutto gesto. L’utilizzo di un oggetto contundente non specificato ha causato al 22enne colpi così profondi da compromettere in modo permanente la sua mobilità futura.

La conseguenza più amara è la perdita di integrità fisica: il giovane resterà, infatti, permanentemente invalido.Con i ragazzi assicurati alle autorità, l’indagine ha fatto luce su una storia che ha scosso la comunità studentesca. L’intervento dei Carabinieri ha permesso di chiudere rapidamente il cerchio attorno ai cinque giovani, ponendo fine alla loro breve e assurda fuga dalla responsabilità.

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Molto amici tra loro, i due maggiorenni hanno piccoli precedenti, rispettivamente per un furto e un possesso di oggetto atto a far male mentre i tre minorenni sono incensurati. Le indagini sono state condotte dal Commissariato Garibaldi-Venezia di Milano nelle prossime ore o nei prossimi giorni si potranno conoscere eventuali dettagli su quanto accaduto.

“Speriamo che muoia”- così dicevano i ragazzi intercettati dalla Polizia. Le risate in commissariato e quei discorsi dove la forza appare come un “gioco” e un trofeo da esibire sui social hanno portato il gip a prendere appunto la massima cautelare possibile.