Briatore e la neoplasia al cuore: attenzione a questi sintomi (2 / 2)

Un problema come una neoplasia dà sintomi a volte molto gravi, ma il problema può rimanere nascosto anche per diverso tempo ed essere asintomatico. Le neoplasie benigne al cuore funzionano come qualsiasi altra patologie del genere.

“Il trattamento chirurgico nelle forme primitive di neoplasia benigne del cuore è generalmente risolutivo ed in questi casi la prognosi è di solito ottima” – così ha spiegato a TgCom24 Nicola Silvestris, segretario nazionale dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e ordinario di Oncologia all’Università di Messina.

Come spiega le neoplasie al cuore possono essere “sia primitivi, quando si originano dal cuore, sia metastatici se il cuore è appunto interessato con delle metastasi derivanti da una neoplasia localizzata altrove” – queste le parole di Silvestris.

Fortunatamente questo tipo di patologie, ovvero le neoplasie al cuore, nella grande maggioranza dei casi sono sempre di origine benigna ma ci possono essere casi in cui la patologia è maligna e in quel caso non serve neanche la chirurgia per poter asportare la neoplasia.

Cicli chemioterapici sono utili in caso di patologia maligna, mentre in quelle benigne solitamente l’intervento di rimozione è risolutivo anche se i pazienti operati possono intraprendere un ciclo di chemio per evitare una recidiva.

Tra i sintomi che devono portare il paziente a recarsi in ospedale per dei controlli troviamo scompenso cardiaco, aritmia, tachicardia, insufficienza cardiaca ma anche ictus e malattie coronariche: questi i campanelli d’allarme che solitamente spingono i cardiologi a ulteriori accertamenti. “Ci sono infatti precisi criteri radiologici che aiutano nella diagnosi, tenuto conto che alcune lesioni benigne hanno caratteristiche radiologiche specifiche che le distinguono dalle lesioni maligne. Nel caso di tumori cardiaci maligni invece, essendo rari, è essenziale che siano gestiti e trattati solo in centri altamente specializzati con alti volumi di attività” – così spiega il presidente della Fondazione Aiom Saverio Cinieri.