Bove, parla il prof. Castellacci e sconvolge tutti: le sue parole (2 / 2)

Enrico Castellacci, ex medico della Nazionale italiana, ha espresso il suo personalissimo parere sul malore del centrocampista della Fiorentina Edoardo Bove, verificatosi durante la partita contro l’Inter e lo ha fatto in una lunga intervista, le cui parole, oggi, risuonano sui più autorevoli siti nazionali che si stanno occupando del caso.

Memore del fatto che , prima di Bove, ci sono stati altri casi  non rassicuranti, specie se si tratta di ragazzi così giovani come lo è Edoardo, che ha solo 22 anni,  l’apprensione è notevole, sino a quando i medici, tramite i primi bollettini, riescono a farci tranquillizzare,  dicendo che la fase critica sembra essere superata.

Castellacci ritiene che sia stata la  torsione di punta, un tipo di aritmia cardiaca, a causare il malore, portando Bove a crollare come un sacco di iuta sul terreno di gioco.

Dopo  aver rimarcato l’importanza delle tempestività dei soccorsi, con personale qualificato, Castellacci ha anche messo in luce la rigidità delle normative italiane in materia di idoneità sportiva rispetto ad altri paesi, in quanto le procedure italiane  di certificazione “ sono tra le più severe a livello globale, a differenza di  altre nazioni, in cui la responsabilità ricade sui singoli atleti”. L’ex medico della Nazionale  ha fatto l’esempio di Eriksen, che gioca in Inghilterra con un defibrillatore impiantabile. Una cosa, questa, che in Italia non sarebbe consentita, poiché un impatto accidentale sul dispositivo potrebbe avere conseguenze molto serie.

Ma quali saranno le sorti di Bove? In sintesi: potrà continuare a giocare o no dopo quello che gli è accaduto? Castellacci rimarca che,  esclusi i danni, il suo quadro clinico sarà oggetto di ulteriori accertamenti, per i quali ci vorranno diversi giorni,  con una valutazione che arriverà al termine di esami sofisticati.   Castellacci invita alla pazienza, in quanto, dice ,  “Bove avrà bisogno di coraggio e dovrà essere seguito dal punto di vista clinico. Ancora troppo presto per sbilanciarsi, insomma.