Innanzitutto, è bisognoso precisare come alla base di body positivity e body neutrality vi siano fondamentali presupposti di partenza in comune, primo tra tutti il superamento di una concezione del corpo basata sulla conformazione a modelli convenzionali di bellezza fisica.
È anche vero però che, con il trascorrere del tempo, tra i due movimenti si è venuta a creare una rottura: ciò è accaduto quando il pensiero positivo del corpo ha imboccato un bivio di un certo tipo. La body positivity sposa infatti l’intento dell’amore incondizionato per il proprio corpo, a prescindere dal modo in cui esso appare. È l’accettazione del fisico a prescindere della sua corrispondenza o meno a specifici standard estetici, che cambiano a seconda del periodo storico e del contesto.
La body neutrality, imbocca invece una strada diversa: essa non mette al centro il dover amare il proprio corpo a tutti i costi, ma piuttosto il cercare di mantenere un atteggiamento il più neutrale possibile rispetto al proprio corpo. Un corpo diventa allora soltanto un corpo, senza necessità di essere amato o odiato. Ecco allora spiegata l’importanza di poter sempre e facilmente accedere a servizi necessari per il proprio benessere, dalle visite mediche all’abbigliamento, in grado di rispondere alle esigenze di qualsiasi tipologia di fisicità, anche quelle non convenzionali secondo gli standard estetici vigenti in una determinata cultura. Accedere ad esempio negozi online con un’offerta di abbigliamento pensata per le fisicità plus size è oggi sempre più semplice, anche grazie alle nuove opportunità rappresentate dall’e-commerce.
Lavorare sulla propria visione del corpo per vivere meglio
La body positivity promuove un’inclusione assoluta per quanto riguarda qualsiasi forma fisica, taglia o colore della pelle, fino a mettere in discussione le convenzioni legate al genere e alla visione binaria uomo-donna. La body neutrality invece, dal canto suo, spinge ad essere completamente liberi dalla regola dell’amore per il corpo: l’obiettivo è riuscire a lavorare sulla propria visione personale, in modo tale da poter vivere serenamente indipendentemente dal rapporto con il proprio corpo e da come questo viene letto dagli standard convenzionali.
La body neutrality è a tutti gli effetti una vera e propria filosofia, introdotta negli Stati Uniti dalla fitness coach e specialista in disturbi alimentari Anne Poirier, che nel 2015, durante i suoi seminari, iniziò ad invitare i partecipanti a cambiare il modo di pensare il proprio corpo, adattandosi ai diversi momenti della propria vita. È stata la stessa Anne Poirier a spiegare come la body neutrality punti ad eliminare qualsiasi canone imposto di bellezza e a non costringere ad amare forzatamente il proprio corpo. Quest’ultimo viene casomai messo al centro in quanto strumento che consente di compiere determinate azioni nella nostra quotidianità, dalle più banali alle più importanti e impegnative.
La filosofia di Anne Poirier è stata ripresa da molte altre personalità, soprattutto sul web: è il caso di Jameela Jamil, attrice e attivista che nel 2018 ha creato la pagina Instagram “I weigh”, raccogliendo le impressioni e i commenti delle donne sui propri corpi. Come ha spiegato Jamil, l’obiettivo era mostrare come pensare all’aspetto del proprio corpo non sia necessario: amare la propria forma fisica o le proprie imperfezioni non dovrebbe essere centrale nel discorso, quanto concentrarsi sugli aspetti più importanti delle nostre esistenze indipendentemente dal proprio aspetto fisico.
Imparare a leggere i messaggi che il nostro corpo ci manda
Il focus si allontana quindi dalla accettazione forzata del corpo e dalla pressione a “leggerlo” sempre in modo positivo, per concentrarsi sulle azioni che esso ci permette di compiere. È essenziale per poter raggiungere questo traguardo prestare grande attenzione ai messaggi che è il corpo stesso a inviarci: dovremmo più che altro imparare a essere riconoscenti nel momento in cui esso ci consente di compiere determinate azioni, più che del suo aspetto esteriore. Ecco che allora potremo focalizzarci sulle funzioni vitali che ci garantisce, senza osservarlo più solo da una prospettiva prettamente estetica. Body neutrality non significa allora accettare ciecamente il corpo senza desiderare dei cambiamenti, ma semplicemente riconoscere che essi non possono rappresentare una fonte assoluta di benessere e felicità.