Boati nei cieli, entrano in azione i caccia: ecco cosa sta succedendo (2 / 2)

Continua l’escalation lungo il fianco orientale dell’Europa, dove un’ultima offensiva russa su larga scala contro il territorio ucraino ha riacceso le tensioni. Nel cuore della notte, numerose regioni sono state colpite da missili e droni, inclusa l’area occidentale del Paese, vicinissima al confine polacco.

Varsavia ha adottato misure immediate: gli aeroporti di Rzeszów e Lublino, considerati cruciali per il passaggio di armamenti e aiuti internazionali diretti a Kyiv, sono stati chiusi in via preventiva.Le istituzioni polacche hanno spiegato che la sospensione delle attività nei due scali risponde esclusivamente a ragioni di sicurezza, vista la possibilità che razzi o velivoli senza pilota possano deviare la propria traiettoria ed entrare nello spazio aereo nazionale.

Per la Polonia, che da mesi rappresenta uno dei principali hub logistici della NATO in sostegno all’Ucraina, il rischio di un coinvolgimento diretto non è mai apparso così concreto. Nel frattempo, Mosca ha comunicato di aver intercettato 65 droni ucraini diretti verso diverse regioni russe. Il ministero della Difesa ha fornito un bilancio dettagliato: 16 droni sarebbero stati colpiti sul Mar Nero, 14 nella regione di Voronezh, altri 14 nel territorio di Krasnodar, 11 su Belgorod, 9 sul Mar d’Azov e uno nella zona di Bryansk.

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Inoltre, secondo il Cremlino, quattro razzi statunitensi Atacms lanciati verso Voronezh sarebbero stati abbattuti grazie ai sistemi S-400 e Pantsir, impedendo che raggiungessero i loro obiettivi. Kyiv ha descritto l’offensiva delle ultime ore come una delle più violente degli ultimi mesi. Il territorio ucraino è stato bersagliato da missili ipersonici, balistici e Cruise, lanciati da piattaforme aeree, terrestri e navali.

Particolarmente grave la situazione a Kharkiv, dove un’offensiva notturna ha provocato almeno 32 feriti, tra cui due bambini. L’impatto dei droni ha causato numerosi incendi, frenati solo grazie all’intervento massiccio dei soccorritori. Per far fronte a questa escalation, la Polonia ha fatto decollare caccia nazionali e alleati, portando radar e sistemi di difesa aerea al massimo livello di allerta.