L’Agcom, alla luce di quanto accaduto sul palco dell’Ariston, sta valutando il da farsi, mentre la Procura di Imperia ha già aperto un fascicolo a carico del giovane artista per danneggiamento, punito fino a tre anni. Nel caso in questione, la pena potrebbe essere aggravata, oltre che dai futili motivi, dal fatto che il musicista ha reso “inservibili” cose altrui nel corso di una manifestazione aperta al pubblico: in questo caso la pena arriva a cinque anni.
Il conduttore e direttore artistico della 73esima edizione del Festival, Amadeus, ha ribadito che non si è trattato di gag preparata mentre il Codacons, attraverso un esposto, ha scritto: “Oltre all’aspetto penale la distruzione operata da Blanco ha prodotto un evidente danno economico ai cittadini: la scenografia dell’Ariston è infatti pagata dagli utenti italiani che finanziano la Rai attraverso il canone, e il danneggiamento a vasi e fiori ha determinato uno spreco di soldi pubblici che ora l’artista dovrà risarcire”. Una posizione indubbiamente forte, quella dell’associazione nei riguardi del cantante.
Come se Blanco non fosse già fin troppo oberato di problemi, è di queste ore una notizia che rischia di aggravare ulteriormente la sua situazione. In una sequenza del videoclip de “L’isola delle rose”, compare infatti un cane dipinto di blu. Questo ha innescato l’ira degli animalisti che hanno manifestato tutta la loro rabbia sui social.
A fare il punto della situazione è Bresciaoggi, sul quale si legge che il gruppo Centopercentoanimalista ha appeso uno striscione sulla ringhiera esterna al municipio, contenente un messaggio inequivocabile diretto all’artista: “Blanco, gli animali non si toccano”, in riferimento alla mania, sempre più diffusa, di tingere gli animali come se fossero dei pelouche e non degli esseri viventi, senza alcun rispetto.
“Non ci interessa discutere sulle qualità artistiche di Blanco, né sulla performance distruttiva delle rose di Sanremo. Nel videoclip ufficiale del brano si presenta come un guerriero che torna a casa e trova ad attenderlo un cane blu. Tinto veramente di blu: non un effetto scenografico, ma un animale dipinto. La mania di colorare gli animali non è nuova e non è certo da incoraggiare. Anche quando il colore non è tossico comporta comunque fastidio e disturbo per l’animale, sia per l’odore che per l’effetto visivo”, ha tuonato il gruppo animalista. Cosa accadrà ora? Ovviamente saremo pronti a fornirvi i dovuti aggiornamenti.