Bimbo di 2 anni deceduto soffocato all’asilo, la confessione agghiacciante di un genitore (2 / 2)

I soccorsi sono arrivati in modo concitato nel nido di Soci, nel cuore della provincia di Arezzo. Allertati subito dalle educatrici, i sanitari hanno tentato in ogni modo di rianimare il piccolo, ma i tentativi si sono rivelati vani.

Purtroppo, il destino del piccolo  si era già compiuto. La dinamica ricostruita dagli inquirenti è tanto chiara quanto spietata: il bambino di 2 anni è rimasto incastrato a un ramo con il cappuccio della sua felpa, in un gesto involontario che gli è costato la vita. Il personale si è accorto rapidamente che il bambino non respirava più e ha dato subito l’allarme. Nel giro di pochi minuti sono arrivati i sanitari del 118 e l’elisoccorso Pegaso.

Quell’elicottero non ripartiva”, ha raccontato un genitore, ancora sotto choc. Nonostante i tentativi di rianimazione protratti a lungo, per il bimbo non è stato possibile fare nulla. L’elicottero non è mai decollato, in quanto le condizioni gravissime del piccolo, hanno portato a constarne il decesso sul posto.  l L’intero fascicolo è stato preso in carico dalla Procura di Arezzo. L’obiettivo della procura è duplice: fare piena luce sulla dinamica e, soprattutto, verificare l’esistenza di eventuali responsabilità legate alla vigilanza del personale e all’idoneità degli spazi esterni.

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Per consentire gli accertamenti tecnici senza interferenze, l’area esatta dove si è consumato l’evento fatale è stata sottoposta a sequestro dalle autorità. L’intera comunità è sotto shock, di fronte a un decesso che ricorda quanto sia fragile e sottile il velo della normalità.

La famiglia del piccolo Leonardo,   molto conosciuta nella zona di Soci e residente poco distante dall’asilo, è stata avvertita mentre i genitori erano al lavoro. Immediata è stata la reazione di vicini e genitori degli altri bambini, sgomenti e increduli dinnanzi all’improvvisa sconcertante notizia.   Nella scuola, che ospita circa sessanta bambini, al momento dell’incidente erano presenti tra le tre e le quattro educatrici, che verranno  risentite dopo le dichiarazioni spontanee rese ieri ai carabinieri.