L’Anffas, acronimo di Associazione nazionale di famiglie e persone con disabilità intellettive, aveva organizzato il campo estivo in cui il bimbo di 10 anni ha perso, purtroppo, la vita ieri pomeriggio, nonostante i tentativi di un’educatrice di salvarlo.
I genitori del piccolo hanno assistito ai tentativi di salvataggio e alle operazioni di soccorso. Il primo cittadino, in queste ore così strazianti per la comunità e per tutti gli italiani, ha dichiarato: “In un momento così triste posso solo dire che la macchina dei soccorsi è stata tempestiva. Nonostante i fatti siano avvenuti in una zona di campagna, tutti sono arrivati nel giro di pochissimo tempo, incluso il nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco”, ha detto sempre il sindaco. Nessuno, purtroppo, è riuscito ad evitare il triste epilogo”. Non c’è stato nulla da fare, nonostante la 54enne, appartenente all’associazione, abbia provato a sottrarlo al suo destino.
Ora gli inquirenti hanno un compito molto delicato ma doveroso, quello di far luce sull’accaduto ed è per questo che la procura di Siracusa ha aperto un’indagine per omicidio colposo, al momento a carico di ignoti, mentre l’area in cui i fatti si sono consumati è stata sequestrata.
Il sindaco, proprio sui genitori del bimbo, ha dichiarato : “Li conosco bene, il papà e la mamma del bambin lui fa piccoli lavori di pulizia per il Comune. Ero anche presente in municipio quando sono venuti a iscrivere i due ragazzini più piccoli al Grest (gruppo estivo, ndr). Li ho rivisti davanti al pozzo, una scena te, la mamma parlava al figlio che era lì sotto. Lei sapeva che era, aveva già capito tutto, eppure continuava a parlargli, come se potesse sentirla. Una cosa che faceva venire i brividi e un nodo alla gola”.
Al momento l’ipotesi più accreditata è quella del cedimento del coperchio del pozzo. Tutte le responsabilità del decesso del bimbo saranno oggetto di accurati accertamenti .