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Gloria e Sirio, i genitori di Agnese, residenti a Zerman, una frazione di Mogliano, sono rimasti ricoverati, sconvolti, fino al tardo pomeriggio del 18 luglio, giorno in cui tutto si è consumato, presso l’ospedale dell’Angelo di Mestre, per poi far ritorno, nel tardo pomeriggio, nella loro abitazione, quella in cui, fino a poche ore prima, vivevano felici con le loro due bambine.
Gloria Lugato, estetista, e suo marito, non hanno più la forza di parlare ma hanno dichiarato: “Siamo devastati” , per poi decidere di comunicare alla loro figlia primogenita che Agnese, la sua sorellina, era diventata un angelo.
Esiste cosa più raggelante di due genitori, rimasti orfani della loro adorata piccolina, per un errore che, col caldo estremo, non ha lasciato alcuna possibilità di sopravvivenza? Chiedono silenzio, raccoglimento, chiedono rispetto, in queste ore così delicate, quelle in cui devono fare i conti con un lutto contro natura, poiché è inconcepibile che un figlio ci lasci prima di un genitore.
Purtroppo, quando i i sanitari del Suem di Mestre sono stati allertati, per la piccola Agnese non c’era più nulla da fare e a nulla sono serviti i loro tentativi di manovra cardiopolmonare. Una volta arrivata in ospedale di Mogliano Veneto, la piccola è deceduta. Agnese è rimasta in macchina per ore con 38 gradi fuori dall’abitacolo dell’auto che si è trasformato in una trappola senza via di fuga.
La macchina era parcheggiata oltre il cancello del carico-scarico della Lodes, azienda di illuminotecnica ed è proprio lì che si sono fiondate le ambulanze e le auto dei carabinieri. Le lacrime hanno preso il sopravvento, si è cercato in tutti i modi di evitare che il destino si portasse via la bimba ma non c’è stato nulla da fare, purtroppo. Una storia sconvolgente, questa, una di quelle che mai avremmo voluto sentire.