Il test tossicologico della clinica Villa dei Fiori ha fatto emergere la positività del padre di Giulia all’uso di cannabinoidi. Intanto, il servizio veterinario dell’Asl Napoli 2 Nord lo ha denunciato perché il pitbull non aveva il microchip, di cui era dotato l’altro cane in suo possesso, un meticcio di piccola taglia.
I due quattro zampe sono stati portati in un canile convenzionato con l’Asl Napoli 2 a Frattaminore i veterinari hanno prelevato campioni dalle mandibole per verificare l’esistenza di residui umani.
Preziosa è la collaborazione dei testimoni, per ricostruire cosa è avvenuto nei mesi addietro. Stando al loro racconto, l’estate scorsa il pittbul avrebbe tolto la vita ad un cane che passeggiava al guinzaglio, eppure, nessuno si mosse.
Una cosa è certa: nessuno potrà ridare la vita alla piccola Giulia, azzannata da Tyson. La piccola aveva una grossa ferita alla tempia da cui fuoriusciva ancora sangue, un orecchio quasi strappato dalla furia con cui l’aveva azzannata il cane ed escoriazioni al volto.
Da domenica, l’appartamento nel rione Ice Snei in cui i suoi genitori vivono, sequestrato dalla procura di Nola. Il padre di Giulia, stando alla versione fornita agli inquirenti, non avrebbe sentito nulla ma la cosa non li convince. Sono ore concitate , queste, ore in cui si indaga a 360 e si attendono i risultati dei primi accertamenti. Sono ore di lutto, non solo per i familiari ma per l’Italia intera che ha appreso la notizia e che non si capacita dell’accaduto. Seguiranno ulteriori aggiornamenti che vi forniremo, in tempo reale.