Calpe, nella provincia di Alicante, in Spagna, è una comunità sconvolta dal decesso della sua piccola concittadina, una bimba di soli 4 anni, precipitata dal balcone, al quinto piano dell’abitazione in cui viveva con la famiglia.
Dalla prima ricostruzione effettuata dalle autorità, pare che la piccola, in preda ad un episodio di sonnambulismo, ha scavalcato la ringhiera, cadendo nel vuoto, su un’auto parcheggiata.
I soccorsi sono stati tempestivi e la minore è stata trasporta urgentemente all’ospedale di Alicante dove i medici hanno fatto l’impossibile per stabilizzarla,seppure le sue condizioni fossero gravissime, dunque la sua vita già appesa ad un filo.
Dopo una settimana, l’annuncio che mai avremmo voluto sentire è arrivato, la bimba non ce l’ha fatta, è spirata. La polizia spagnola, per far luce sull’accaduto, ha aperto un’indagine . Quello che è già emerso è tremendo, agghiacciante. Quando la piccola è precipitata, alle 5 del mattino, i genitori erano fuori casa, ossia né la madre né il padre si trovavano con lei nell’abitazione.
Ora saranno gli inquirenti, vagliando le testimonianze di parenti e amici, a capire perché la bimba sia stata lasciata da sola e se c’erano tutte le condizioni di sicurezza necessarie. Al momento, non ci sono responsabili né sono state formulate accuse. Calpe è una comunità, peraltro, provata già dal decesso di un neonato di appena 20 giorni ha perso la vita dopo essere stato travolto da un’auto parcheggiata, che si è fiondata sul passeggino. Due scomparse premature e improvvise, quelle di questi due minori, che ci lasciano senza parole e che portano la comunità a chiedere giustizia e verità.