Bimba deceduta in auto, la notizia poco fa: parole che fanno discutere (2 / 2)

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, per quanto riguarda la bambina deceduta a Venezia e lasciata in auto dal padre è stata una cosa che nessuno poteva prevedere. Sicuramente il padre non avrebbe voluto lasciare in auto la bimba, che ha dimenticato di scendere dall’auto.

Sul caso in queste ore sono intervenuti degli psicologi che hanno parlato della situazione, spiegando che, purtroppo, in casi rari può succedere che un genitore si dimentichi dei bambini in auto. In particolare lo psichiatra Alberto Siracusano, sentito dai colleghi de Il Secolo d’Italia, ha spiegato che Tramite un meccanismo detto dissociativo, la mente si distacca dalla realtà e perde, dimentica qualcosa. E quello di Venezia è uno di questi, tragici, momenti” – queste le parole del professionista.

Lo psichiatra ha poi continuato a spiegare che questi eventi ricorrono in maniera frequente e possono essere associati anche a situazioni quali lo stress, ma anche al caldo, che in alcuni momenti può causare una sorta di blackout nel cervello portando a causare delle amnesie temporanee.

“Accanto al seggiolino antiabbandono forse serve qualcosa di più, probabilmente serve il fatto di aumentare il senso di responsabilità. Però bisogna dire che se in assoluto la responsabilità è a gradi elevatissimi, in determinati momenti della nostra vita, può invece essere sopraffatta da questo fenomeno dissociativo” – così continua a spiegare Siracusano.

David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi (Cnop), ha spiegato senza mezza termini che questi episodi dipendono molto dallo stress accumulato nel corso della vita dai genitori. Insomma secondo gli esperti poteva capitare a chiunque di scordare il figlio in auto.

Cosa fondamentale adesso per gli esperti è aiutare il papà che sta vivendo un incubo dopo quanto accaduto. “Chi si trova ad essere protagonista di queste situazioni, al di là dei casi particolari, precipita in una situazione gravissima, può faticare a prendere contatto con la realtà di ciò che è accaduto e di come è accaduto, con processi di colpevolizzazione devastanti. E’ necessario che le persone coinvolte ricevano al più presto un’assistenza psicologica adeguata – queste alla fine le parole di Lazzari.