“Bianco come un lenzuolo, ora lo ha passato a me”. Cahill rompe il silenzio su cosa ha avuto Sinner (2 / 2)

Il percorso di Sinner agli Australian Open è stato ancora una volta da vero schiacciasassi. Tuttavia, non è mancata anche qualche difficoltà, specialmente a causa dell’afa e dell’umidità australiana. Come dimenticare, a tal proposito, il match contro il danese Holger Rune, quando improvvisamente Sinner dovette chiedere il timeout medico.

A distanza di una settimana da quel discusso episodio, il coach di Jannik Sinner, Darren Cahill, ha svelato i retroscena del malessere che ha colpito il numero uno del mondo durante l’Australian Open. Sinner, “bianco come un lenzuolo” e visibilmente spossato, ha affrontato Rune in condizioni fisiche critiche, al punto da mettere a rischio la sua partecipazione al match.

Durante l’incontro, Sinner ha mostrato segni di estrema debolezza, con un tremore incontrollabile alla mano destra e un viso segnato dalla fatica. Dopo un medical time-out e una pausa in spogliatoio, il campione italiano è riuscito a rientrare in campo, aiutato anche da una fortunata interruzione per la rottura della rete, che gli ha permesso di recuperare ulteriormente energie.

Cahill ha rivelato che Sinner era affetto da un virus, che ha successivamente contagiato tutto il team, incluso lo stesso coach. “Non sapevamo se sarebbe sceso in campo“, ha confessato Cahill, sottolineando come Sinner abbia attinto a ogni riserva di forza, tecnica e resilienza per superare l’ostacolo.

Adesso sono io malmesso, l’ho preso da lui – racconta Cahill a SEN – E l’altro suo coach (Vagnozzi, ndr) era davvero malmesso nei due giorni dopo che l’aveva avuto Sinner. Ci siamo passati tutti”. Nonostante le difficoltà, Sinner ha proseguito il torneo con una marcia trionfale. Una vittoria che, oltre al talento, ha messo in luce il coraggio e la determinazione del campione italiano.