
La Procura di Arezzo, chiamata a fare luce su questo dramma assurdo, ha messo al centro delle sue verifiche un dettaglio fondamentale: la tempestività dei soccorsi interni ed esterni.L’inchiesta non si concentra più solo sulla dinamica che ha portato al tremendo decesso, avvenuto all’interno del’asilo nido in provincia di Arezzo, ma sul protocollo di reazione adottato immediatamente dopo.
Il piccolo Leonardo è stato travolto da un evento che non gli ha lasciato scampo. Per questo, gli accertamenti sono mirati a ricostruire i tempi effettivi di allarme e l’efficacia delle manovre di rianimazione messe in atto
.Si cercano conferme se la procedura prevista per l’emergenza sia stata attivata con la massima velocità e se l’arrivo dell’ambulanza e degli operatori sanitari, pur rapido, sia stato sufficiente a contrastare la situazione ormai critica.La magistratura di Arezzo vuole capire con precisione se i minuti trascorsi tra la scoperta e i soccorsi abbiano giocato un ruolo irreversibile nel peggioramento delle sue condizioni, consegnando alla città un interrogativo doloroso.

La pm Angela Masiello, titolare del fascicolo, disporrà l’autopsia sul corpo del bambino. Uno degli aspetti centrali dell’inchiesta sarà stabilire se vi siano state responsabilità nella custodia del piccolo e se il soccorso sia stato tempestivo, ricostruendo con precisione quanto tempo sia passato tra l’incidente e la chiamata al 118.L’asilo nido, frequentato da circa 60 bambini, conta 16 addetti, di cui 11 maestre.
Non si esclude che nelle prossime ore possano essere notificati avvisi di garanzia, anche per consentire eventuali accertamenti irripetibili alla presenza dei difensori. Nessuno potrà restituire il piccolo Leonardo ai suoi genitori ma ocorrrerà definire il quadro in cui si è consumato il decesso ai fini dell’attribuizione delle responsabilità e pene del caso . L’ipotesi ritenuta più probabile: giocando con gli altri bambini nel giardino della struttura, Leonardo potrebbe essersi arrampicato su un albero prima di rimanere impigliato con il laccio della felpa a un ramo. Si tratta però di una ricostruzione ancora tutta da verificare: al momento non ci sono certezze sulla dinamica esatta.