Autobus precipitato a Mestre, la causa: ecco cosa sappiamo (2 / 2)

Alla guida del bus, un mezzo elettrico, c’era l’italiano Alberto Rizzotto, 40 anni, il quale aveva preso servizio 90 minuti prima. Massimo Fiorese, amministratore delegato della ditta proprietaria del mezzo, ha affermato come Alberto fosse molto bravo alla guida e come il mezzo fosse nuovo.

Non aveva neanche un anno l’autobus precipitato a Mestre. Al momento l’ipotesi più accreditata al vaglio degli inquirenti è che il conducente del mezzo possa avere avuto un malore improvviso. Prima di cadere nel vuoto il bus avrebbe colpito il guardrail, strisciando contro per qualche metro, per poi cadere giù.

Non sembra quindi esserci la stanchezza di tante ore di servizio dell’autista dietro a quanto avvenuto a Mestre. “C’è un video dell’autobus poco prima della caduta. Il mezzo arriva, rallenta, frena. È quasi fermo quando sfonda il guardrail. Penso che l’autista abbia avuto un malore, perché altrimenti non me lo spiego. Nel video si vede che il bus è quasi fermo, il guardrail è fino, non è di quelli più moderni e più strutturati, e l’autobus pesava tanto perché era di quelli elettrici. L’impatto è stato fatale” – queste le parole di Fiorese.

Il bus era diretto ad un campeggio vicino Marghera e a bordo del bus c’erano turisti provenienti da varie nazionalità. Non si esclude che anche qualche pendolare sia salito sul bus in modo da tornare a casa.

“Avevano prenotato la corsa in 16, ma evidentemente sfortuna ha voluto che sia salito anche qualcuno che non aveva prenotato e quando ha visto l’autobus arrivare, bello grande, con tanti posti, è montato lo stesso” – così spiega ancora Fiorese.

Nelle prossime ore si potranno sicuramente conoscere ulteriori dettagli su quanto avvenuto a Mestre. L’Italia è sgomenta.