Il rischio di impatto dell’asteroide 2024 YR4 con la Terra è raddoppiato, passando dall’1,2% al 2,3%, secondo gli ultimi dati aggiornati oggi, 7 febbraio, dal Center for Near Earth Object Studies (CNEOS) del Jet Propulsion Laboratory della NASA. Le probabilità di collisione sono ora di 1 su 45, ma gli esperti rassicurano: è probabile che analisi più precise riducano ulteriormente il rischio, portandolo a zero.
L’asteroide, con un diametro stimato tra i 40 e i 100 metri, potrebbe causare danni localizzati in caso di impatto, ma non si tratterebbe di un evento catastrofico. Per comprendere meglio la situazione, abbiamo intervistato Fabio Ferrari, professore di sistemi aerospaziali al Politecnico di Milano.
“Di solito le analisi orbitali riducono il rischio, ma in questo caso l’incertezza iniziale ha portato a escludere alcune traiettorie che non prevedevano collisione, facendo salire la percentuale”, spiega Ferrari. Tuttavia, il 98% delle possibilità esclude ancora uno schianto. L’asteroide 2024 YR4, probabilmente di tipo S (a prevalenza di silicati), potrebbe comportarsi in modo simile all’evento di Tunguska del 1908, quando un asteroide deflagrò in atmosfera radendo al suolo una vasta area disabitata della Siberia.
“Anche in caso di collisione, sarebbe un evento localizzato”, precisa Ferrari. La zona di incertezza per un eventuale impatto si estende dall’Oceano Pacifico all’Atlantico, passando per l’Africa centrale e l’India, con gran parte dell’area coperta da oceani. Le osservazioni continueranno nei prossimi mesi, ma da aprile 2025 l’asteroide sarà troppo lontano per essere monitorato dalla Terra. Tuttavia, telescopi spaziali come il James Webb sono già programmati per osservarlo nel 2025.
La certezza sul possibile schianto arriverà solo nel 2028, durante un nuovo passaggio ravvicinato. Per ora, però, non c’è motivo di preoccuparsi: il rischio rimane basso e le osservazioni future potrebbero escludere del tutto la possibilità di collisione.